Il protagonista di questo disco è un uomo ibrido, frutto della Quarta Rivoluzione Industriale. Si aggira, con un monitor al posto della testa, in una città deserta e che nel buio di un garage suona i suoi strumenti per liberarsi da un razionale che inchioda a questa realtà digitale.
Vita Pulsari Est, il nuovo singolo di Paolo Fattorini contenuto in Sústine Impetum (uscito a Marzo) conferma l’utilizzo del latino classico per i testi delle sue composizioni. La vita è pulsazione, ci dice il compositore romano, che con il videoclip del nuovo brano riesce a creare uno stato di pulsante sospensione e pathos, coniugando simbologie inerenti il concept del progetto ed una estetica sempre più curata.
Il basso acustico, lo strumento che Fattorini usa in maniera molto personale suonandolo ad accordi come una chitarra, è portante in tutto l’arrangiamento e fortemente caratterizzante. Sigur Ros, Mogway, Thom Yorke sono artisti che in qualche modo hanno ispirato la produzione del musicista che in Italia trova similitudini con i CSI e addirittura Angelo Branduardi, per le sue venature più acustiche. I simboli correlati al materno, sono sempre molto presenti. Il protagonista del videoclip di Vita Pulsari Est suona il basso in un contesto bianco che diventa un ambiente liquido con il crescendo della grancassa, fino a rendere le immagini del tutto distorte. Poi un rituale catartico, l’immersione in una vasca di un liquido che sembra latte. Un braccio, con delle calze a rete grondanti di un latte piuttosto denso, cerca di affogare il protagonista in una vasca di latte, a simboleggiare la piena immersione nella problematica materna, che l’artista affronta in questo suo ultimo progetto con coraggio e con il suo tipico approccio psicanalitico, di cui è appassionato studioso. Dopo essersi svincolato e una volta riemerso dal liquido soffocante, “l’eroe” di questo video, si trova davanti ad un muro ricoperto di foglietti come fossero gli indizi di un’inchiesta. Una mappa a forma di albero, in cui la chioma è tutto ciò che è manifesto e quindi visibile e le radici sono il celato e invisibile. Il clip si conclude ricollegandosi ad un precedente videoclip del singolo Salubre Est, in cui la frase “in proprii animi latebras discendere salubre est” ovvero “scendere nelle profondità del proprio inconscio è cosa sana”, conclude il video e lascia una traccia aperta che l’artista ci invita a seguire nei prossimi videoclip. Un lavoro complesso, unico nel suo genere, di grande spessore culturale che proietta Fattorini in una fascia “alta” nel panorama musicale nazionale ma certamente anche internazionale.
Il musicista e cantante ci anticipa in esclusiva che sta lavorando ad un brano da lui stesso definito “informativo”, come fu per il brano che parlava in tempi non sospetti del MES (2012) dedicato alle vicende del giornalista e attivista Julian Assange e che presto Fattorini pubblicherà sui suoi canali social un video molto particolore in collaborazione con la fotografa Susana Aciari.