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“Blues Hand Me Down” è il brano che apre il loro album di debutto ed è un manifesto della loro musica: è come se James Brown e i Led Zeppelin si fossero magicamente fusi insieme… si fanno chiamare Vintage Trouble
È la primavera del 2010 e due amici stanno provando a suonare qualcosa tra loro. Si conoscono da tanti anni, ma non sono mai riusciti a creare un progetto musicale insieme. Ty Taylor, il cantante, è un afroamericano cresciuto a pane e gospel, è stato il leader dei Dakota Moon, ha partecipato a un famoso reality in tv e ha fatto il corista per Tina Turner, Eric Clapton, Macy Gray e tanti altri. Nalle Colt, il chitarrista, è un ragazzo di origine svedese con un curriculum meno prestigioso, ma è altrettanto bravo. Quando un terzo vecchio amico, Rick Barrio Dill, si unisce ai due, il progetto sembra di colpo decollare. I tre si rifugiano in uno studio al Laurel Canyon e, di lì a poco, iniziano a esibirsi nei locali della zona, firmano un contratto discografico e si danno un nuovo nome: Vintage Trouble. Bastano un paio di apparizioni televisive per farli diventare un caso di successo.
Blues Hand Me Down, il brano che apre il loro album di debutto, è un manifesto della loro musica: è come se James Brown e i Led Zeppelin si fossero magicamente fusi insieme… formidabili.