Musica per anime ribelli. Siamo dei cantastorie dei tempi moderni. Raccontiamo emozioni. La nostra musica è per esploratori, sognatori e folli. Un viaggio nella nostra Alma ribelle..
Babadook (che anticipa l’album in uscita il prossimo anno) è disponibile da oggi anche su Youtube, Itunes, Spotify, Amazon. Un pezzo schietto, forte e audace che interrompe tutto d’un tratto il silenzio dell’isolamento, personale e musicale del gruppo cagliaritano, e si pone come uno spaccato di riflessione in un momento storico difficile da dimenticare. Babadook è, nell’immaginario degli Almamediterranea, l’uomo nero rivisitato in chiave moderna, una figura apparentemente ammaliante e rassicurante ma che nasconde tante insidie. Un po’ come una bella donna, che non a caso ne veste i panni nel videoclip. Babadook rappresenta l’uomo politico, il personaggio dell’alta finanza, il potere che tutti temono, ma che in fondo tutti o quasi approvano. Un brano insomma che colpisce, incanta e fa riflettere che, come spiega l’autore Roberto Usai, voce degli Almamediterranea .. arriva in un contesto particolare. Il momento che tutti stiamo vivendo mi ha suggerito uno spunto di riflessione da proporre al pubblico, il fatto che spesso facciamo parte di una società che si interroga poco e analizza ancor meno tutto ciò che la circonda. Il pezzo, attraverso le sue domande, è un invito a riflettere di più e ad essere più critici con gli altri e soprattutto con se stessi ..
Immigrazione, differenze di genere, mafia e morti bianche sono soltanto alcuni dei temi toccati dal singolo che si pone come un atto di responsabilità individuale e collettiva. Un invito a non accettare tacitamente, ma a dissentire da ciò che non va. D’altra parte l’interesse per le questioni di estrema attualità è il leitmotiv del percorso artistico degli Almamediterranea. Ne è testimonianza il brano sulla vicenda di Stefano Cucchi, uscito lo scorso anno. E poi la scelta della location per il videoclip BABADOOK, girato nelle ex fornaci di Laterizi Picci a Quartu Sant’Elena per sottolineare il problema dei numerosi luoghi e stabili italiani che versano in stato di abbandono. La band ripropone in BABADOOK il sound folk rock che da sempre la contraddistingue lasciandosi andare, questa volta, anche a contaminazioni prog. Uno stile inconfondibile così come l’abilità del gruppo nel comunicare argomenti, talvolta scomodi, senza trucchi o scorciatoie. Come un pugno sincero che va dritto al cuore di chi ascolta.