Vincitore di Golden Globe e nominato agli Oscar, musicista ed attivista, Jon Batiste ha pubblicato il suo atteso album “We Are” (Verve Records). “We Are” rappresenta un capitolo musicale inedito per Jon Batiste. Invitando alcune delle più stimate e creative personalità a contribuire alla nascita dell’album, terminato subito prima dello scoppio della pandemia mondiale – e delle ricadute di questa sulla società. Il risultato è un’opera in cui si ritrovano l’ottimismo di Stevie Wonder, l’iconoclastia di Thelonious Monk e la spavalderia di Mannie Fresh.
In compagnia del songwriter Autumn Rowe e del produttore Kizzo, Batiste ha concepito ed abbozzato gran parte del materiale in una sola settimana nel camerino del Late Show with Stephen Colbert, dove è direttore musicale e bandleader. WE ARE è stato inciso a New York, Los Angeles e nella natìa New Orleans, traendo così ispirazione dalla città adottiva (sua ‘nuova casa’), dai collaboratori, e dalla dinastia musicale dei Batiste. L’album è stato registrato anche fra le sedute di incisione per il successo cinematografico Disney/Pixar’s Soul del 2020, in cui sono presenti la musica (e le mani) di Batiste, una pellicola che narra di un insegnante che sogna una vita da pianista jazz. In “We Are”, Batiste offre al mondo un’avvincente e catartica esperienza musicale, fra gioia, libertà, meditazione e sensualità. È una lettera d’amore alle sue radici nel sud, all’eredità della Black Music con il contributo degli ospiti che rispondono al nome di Mavis Staples, Quincy Jones (autore delle note di copertina), Zadie Smith, PJ Morton, Trombone Shorty, St Augustine Marching 100, di suo padre Michael Batiste, di suo nonno David Gauthier – e molti altri. È anche una riflessione in cui trapela l’influsso dai collaboratori, tra i quali citiamo POMO, Ricky Reed e Jahaan Sweet. “Sono già noto al pubblico per certe cose che ho fatto,” dice Batiste “ma c’è molto altro da sapere su di me. Cose che già esistevano. Ed ora è giunto il momento di mostrare la mia arte sotto ogni aspetto.”
Prosegue Batiste: “WE ARE è un messaggio di amore per l’umanità, di umile rispetto per il nostro passato e per il nostro futuro di speranza, cui noi siamo quelli in grado di salvarci. L’arte così ti rivela il messaggio: devi solo aspettare che lo Spirito ti dica ciò che vuole.”
Musicista fra i più noti della sua generazione, virtuoso del pianoforte, cantante, bandleader, didatta e personaggio televisivo, Jon Batiste ha indirizzato la sua carriera verso l’obiettivo di riportare la musica alla sua sorgente d’origine – in poche parole, la gente. Sin dagli anni in cui era studente alla Juilliard School of Music, dove ha fondato la band Stay Human portando la musica per le strade e nei vicoli (in performance che definiva “sommosse d’amore”), al suo ruolo (dal 2015) di direttore musicale e bandleader presso The Late Show With Stephen Colbert, il nativo di Kenner, in Louisiana, ha impegnato le sue magnifiche doti musicali e la sua profonda conoscenza della tradizione jazz verso un obiettivo ben mirato: far vivere meglio e in modo più gioioso la gente, come in un assolo di melodica (una via di mezzo fra piano e armonica a bocca). Nato in seno alla leggendaria dinastia musicale della famiglia Batiste, Jon ha suonato e inciso fin da quando era teenager. Il suo eclettismo musicale, che spazia dal jazz alla musica popolare in senso lato, gli ha permesso di collaborare con leggende come Wynton Marsalis (suo mentore fin dagli anni della Juilliard) così come Prince – al pari di tati altri artisti di ogni genere ospiti del Late Show.
Le performance di Batiste hanno spaziato dalla cerimonia per i Grammy® Award, ai Kennedy Center Honors, a manifestazioni sportive di gradissimo seguito come US Open e NBA All-Star Game; nel 2015 Batiste e la Stay Human Band furono il primo gruppo ad esibirsi su entrambi i palchi (Jazz e Folk) del Festival di Newport. Batiste ha inoltre interpretato sé stesso nella serie HBO Treme ed è apparso nel film Red Hook Summer diretto da Spike Lee — mentre nel 2020 la sua musica è apparsa nel film Soul targato Disney/Pixar. Batiste ha inoltre vinto un Golden Globe ed è stato insignito – insieme con Trent Reznor e Atticus Ross – del Critic’s Choice Award per la partecipazione a quest’ultima pellicola, per la quale il trio ha ricevuto le nomination ai premi sia Oscar che BAFTA per la miglior colonna sonora. Tra gli altri riconoscimenti si annoverano lo American Jazz Museum Lifetime Achievement Award e lo Harry Chapin ASCAP Humanitarian Award. Batiste è apparso anche nella “under ‘30 list” di Forbes, ed è direttore musicale sia di The Atlantic che co-direttore del National Jazz Museum di Harlem. Jon Batiste è inoltre impegnato nell’istruzione e patrocinio di giovani talenti musicali. Con la sponsorizzazione di Chase ha diretto il suo Social Music Residency and Mentoring Program, e tenuto seminari in tutto il mondo. Ha inoltre guidato diversi scambi culturali già dal 2006 quando, ancora teenager, si accordò con il Netherlands Trust per portare studenti sia olandesi che statunitensi ad esibirsi con lui tanto al Royal Concertgebouw che alla Carnegie Hall. Batiste riesce a dividersi fra performance e incontri con il pubblico, seminari, attivismo ed altri diversi ruoli. Il suo talento di compositore ed autore sarà in bella vista nella sua composizione sinfonica (all’insegna dell’abbattimento delle barriere tra generi musicali) “American Symphony” il cui debutto alla Carnegie Hall è previsto nel 2021, mentre il nostro sta lavorando ad un musical per Broadway dedicato alla vita del celebre pittore Jean-Michel Basquiat.