“La chiamata” è il nuovo album dei Deadburger, band della quale si erano perse un po’ le tracce, considerando che il loro precedente lavoro è di circa sette anni fa. Sette canzoni per 47 minuti, e tra le canzoni, due, superano i nove minuti ciascuno. Un disco coraggioso già dalla scelta degli amici con i quali suonare: oltre ai quattro consueti musicisti della formazione storica, troviamo ben otto batteristi scelti tra i migliori della scena italiana, Zeno De Rossi (Vinicio Capossela), Cristiani Calcagnile (Cristina Donà), Bruno Dorella (OvO, Bachi da pietra), Simone Vassallo (Sex Pizzul), Marco Zaninello (Appaloosa) e i tre storici batteristi della band, inoltre la contrabbassista Silvia Bolognesi (Art Ensemble Of Chicago), il sassofonista Edoardo Marraffa, il polistrumentista Enrico Gabrielli (Calibro 35, The Winstons), le cantanti Cinzia La Fauci (Maisie) e Lalli (Franti). “La chiamata” è un album composito e stratificato, per certi versi sperimentale. Possiamo di certo scrivere che si vuole “giocare” con la musica, un po’ come i Beatles con “Sgt Peppers” e un po’ come i fanno, in sede contemporanea, i Flaming Lips. “La chiamata” riflette un po’ lo spirito di una band che non pensa tanto al lato commerciale della musica, ma cerca di creare arte con la musica, cosa che diventa sempre più difficile fare, considerando come il rock sia una cosa ormai un po’ stantia.
La tracklist
- Onoda Hiroo
- Un incendio visto da lontano
- La chiamata
- Tryptich
- Tamburo sei pazzo
- Manifesto cannibale
- Blu quasi trasparente