La trap italiana mi fa schifo!
Dopo un passato nel rap con Calibro VII, Micro De Rua, Francesco Setta ha scelto la carriera solista, prima con l’ep “Uomo per metà”, ed il recente esordio sulla lunga distanza, l’ottimo “Fenice” dove rap, rock, elettronica coniugano una sperimentazione forte e coraggiosa, anche nelle liriche, cantate con voce profonda e sicura. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le prime impressioni dopo la pubblicazione del disco.
Vieni dal mondo del rap. Anche se questa anima la colgo sempre, come mai questa scelta di commistione con il rock?
Il rock è da sempre il genere che porto nel cuore, mi ci sono avvicinato da bambino grazie ai miei genitori e non l’ho più mollato. Era già da tempo che pensavo di voler intraprendere questo percorso, e specialmente le esigenze di scrittura mi ci hanno fatto buttare a capofitto. Forse con il rap si utilizzano troppe parole, col tempo ho imparato a valorizzarle. Utilizzo quelle che sono necessarie, quelle che sento mie, ne troppo poche, ne in esubero!
Cosa ti aspetti da questa tua nuova avventura, che in qualche modo vuole essere una svolta artistica ben definita?
Assolutamente si. Credo di avere trovato la mia zona di comfort, che mi permette di sperimentare e soprattutto di divertirmi come un bambino sopra al palco! Da questa avventura mi aspetto una crescita artistica e personale, ovviamente costanza e determinazione sono ingredienti fondamentali per un progetto come questo.
Le musiche del tuo album sono del produttore, mentre i testi – bellissimi davvero complimenti – sono tuoi. Come hai scelto le parole da inserire? Hai chiesto tu le atmosfere in base ai testi? Come avete collaborato e come?
Scrivo così tanto, con o senza input musicali che la maggior parte delle volte a seconda di quello che ho scritto ci si cuce sopra la musica. Ovviamente capita anche che da un riff di chitarra (spesso anche creato da me), piuttosto che un’idea improvvisa di Max Zanotti (il produttore) ci scriva sopra delle parole. Ormai abbiamo raggiunto una tale intesa, che spesso pensiamo le medesime cose, e si lavora davvero bene e con un’atmosfera incredibilmente carica di energia positiva!
L’idea di pubblicare l’album solo in digitale e solo in una piccola tiratura in cd, dipende dal fatto che non credi più che il supporto fisico posso interessare o perché, provenendo dal rap, è quella la scelta quasi normale?
(Ride di gusto e confessa): La verità è che avevamo paura di venderne pochi.
Visto che l’hai vissuto, perché pensi che il panorama rap si ghettizzi quasi da solo? Sembra infastidito di arrivare ad un pubblico più ampio?
A dir la verità questa fase del Rap Italiano, ma anche internazionale, l’abbiamo vissuta dagli anni ’80 fino ai primi anni del 2000. Dall’avvento dei social in poi, il rap ha perso il suo sapore di strada, di ghetto. Anzi ti dirò di più, le nuove popstar del millennio sono proprio i rapper. L’underground ormai è rimasto in mano a chi non ha saputo o non ha voluto adeguarsi alle nuove tendenze in arrivo dall’oltreoceano. La visibilità in termini di condivisioni e visualizzazioni dei contenuti lo testimoniano.
Credo che il tuo parere sia importante: onestamente cosa ne pensi della trap?
Mi fa schifo in italiano. E sopratutto si è trasformato in un genere troppo giovanile. Ho quasi 30 anni e fortunatamente non ho gli stessi pensieri e gusti di un ragazzino di 14!
Quando si potrà, come pensi di proporre dal vivo l’album, da solo con basi o con una band? E le tue prossime mosse quali sono?
Con le basi puzza un po troppo di karaoke al bar del paese (Ah ah). Mi sono mosso in due direzioni opposte ma strategiche, presenterò in primis un trio in acustico e percussioni, per i locali medio/piccoli, con palchi che non consentono grande movimento. Mentre per le grandi occasioni, con spazi molto più ampi canterò affiancato dalla band. Sto lavorando duramente e vi assicuro che lo show sarà degno di questo nome.
La mia prossima mossa? Fare un disco ancora più bello!!!
Biografia su Facebook: Francesco Setta, cantautore italiano tra blues, rock e pop. Ascolta il suo EP di esordio nel mondo della musica: “Uomo per metà” e l’album recente “Fenice”, disponibili in tutti i siti di streaming digitali (You Tube, Spotify, Amazon Music, Apple Music.. ecc).