Daniele Azzena, giovane cantautore, con “Al di là del cuore” ci racconta un “sogno di una notte di mezz’estate” in cui ritrova il padre. Un dialogo intenso in cui ritrovare le coordinate di un viaggio nella vita e interiore, dove ritroviamo Daniele cresciuto artisticamente e umanamente. E’ un dialogo di speranza, dove ritrovare consapevolezza di sé accettando le cadute, le difficoltà, senza per questo perdere l’orientamento e la fiducia. “Non siamo invincibili ma umani e il dolore, i dubbi fanno parte della vita come i giorni di pioggia durante un viaggio, dove vorremmo sempre il sole”. Il video clip di “Al di là del cuore” regala emozioni forti, con immagini bellissime che ricordano un cortometraggio. Girato sul meraviglioso Altopiano del Cansilio in provincia di Belluno, con la regia di Max Nardari, evoca il viaggio, non solo nella vita, ma anche in noi stessi.
Come nasce Al Di Là Del Cuore?
Al Di Là Del Cuore è un “giro di boa”, uno di quelli che la vita spesso ci impone, scaraventandoci lontano dalle acque tranquille che rappresentavano la nostra comfort zone. Inaspettatamente, ho perso ogni punto di riferimento: nella vita, come nella musica, mio padre era la bussola, che orientava la mia rotta facendomi sentire sicuro e forse invincibile. Quando ho perso lui, ho dovuto cercare dentro di me nuovi punti di riferimento, superare le paure e fare i conti con le mie fragilità. Ho cercato dentro di me e ho capito come avesse “seminato” con amore: avevo ogni consiglio, ogni incoraggiamento e ogni gesto di affetto, custodito con cura e la capacità di indirizzare il mio viaggio nella musica e nella vita.
Al Di Là Del Cuore rappresenta per te, un cambio di passo nel tuo percorso artistico e di vita. E’ così?
Finalmente canto quello che sono. Vorrei che questo brano fosse l’incipit, l’alfa di un idea musicale artistica più ampia che potrebbe, anzi spero, sfociare in un album. Sono consapevole di una nuova maturità artistica e personale che mi da nuovi stimoli e che sento di dover realizzare. Ho lavorato tanto, non solo vocalmente e musicalmente, ma anche sulle mie emozioni e la capacità di condividerle. Questo nuovo singolo ha aperto, davvero, una nuova strada che , in quanto tale, non può che aprire nuovi orizzonti che sono pronto a scoprire.
Quanto è importante in questo percorso, circondarsi delle persone giuste?
Sono partito da solo ma strada facendo ho incontrato persone che si sono rivelate fondamentali: in primis, Renata Ercoli e poi Fabrizio Chiapello del Transeuropa Studio che si è occupato della produzione. A completare questa “famiglia” artistica, il regista Max Nardari che ha diretto il video con un team molto professionale. Il bello è proprio nella condivisione di un progetto che diventa di tutti e crea sinergie importanti. Oggi, più che mai, da soli non si va da nessuna parte e poiché è un viaggio… cosa può essere più bello di condividerlo?
Se guardi al tuo futuro, cosa vedi?
Vedo tanta strada e molto lavoro da fare. Nella musica, come per qualunque altro mestiere è fondamentale essere consapevoli che senza impegno, difficilmente, si potrà raggiungere gli obiettivi prefissati. Questi, andranno comunque di volta in volta, verificati e riprogettati. Una rotta che si può dover o voler cambiare, ma che ci deve sempre poter stupire e magari con spirito di avventura spingere dove non avevamo neppure mai immaginato. Inoltre come mio padre e mia mamma hanno sempre instillato in me, bisogna poter guardare alla vita essendo consapevoli, che si debba avere pronto un piano B. Il mio è sicuramente quello di poter essere in grado di vivere con la musica a 360° e quindi essere in grado di allargare le mie conoscenze e la mia professionalità anche oltre il cantautorato.
C’è qualcosa che vorresti sperimentare?
Certamente, proprio per quello spirito di avventura di cui ti dicevo. Non mi dispiacerebbe fare un tratto di strada con artisti che, come me, credono nella propria musica. Credo che sia stimolante e un’occasione per mettersi in discussione per intravedere potenzialità e sfumature che diversamente potrebbero sfuggire. E’ sempre positivo mettersi alla prova, sperimentare il nuovo ci costringe a crescere. Un ottimo esercizio di creatività che mi piacerebbe moltissimo.
Il Festival di Sanremo per un giovane cantautore come te è sempre un obiettivo importante?
Assolutamente è e rimane, un obiettivo davvero importante e al quale tendere. Nel 2018, quando ero davvero agli esordi, sono riuscito a sfiorare la finale entrando negli ultimi 70 di Area Sanremo. Ricordo la soddisfazione, dopo tantissime selezioni, di essere comunque arrivato fino a quel punto. Credo che, ancora oggi, il prestigioso Palco dell’Ariston sia un obiettivo per tutti. Chissà, magari il prossimo anno.