Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di Muovi. Il videoclip ha visto la partecipazione di una decina di persone (attori, performer, ballerini, ginnaste), ripresi in slow motion dai propri smartphone, durante momenti di quotidianità da lockdown e per dare vita a un racconto corale di emozioni in un periodo comune a tutti, ma per tutti diverso. La curiosità mi ha assalito, perché (da una visione utopica di “uno spirito libero mentre tutto è serrato” all’anima stessa del brano) quel brano ha conquistato il suo spazio. Poiché sicuramente si tratta di un originale progetto musicale a più mani (nato in un periodo dove la collaborazione e la condivisione diventano l’unico mezzo per accorciare le distanze), era logico chiedere la disponibilità di Valentina / Pentesilea a rispondere a qualche mia domanda… e vedere le belle foto che gli ha fatto Giulia Natalia Comito.
Pentesilea, buongiorno! Leggo già pareri positivi sull’uscita di Muovi…
Ne sono felice. Riuscire a far arrivare la mia musica a chi l’ascolta è un piacere e un onore. E’ il mio modo per abbattere i confini e le distanze.
Possiamo dire che avete trovato energie positive da un periodo negativo? La vostra creatività contro la negatività del lockdown…
È stato ed è tutt’ora un periodo strano e destabilizzante. La creatività di certo aiuta a reinterpretare le difficoltà attraverso punti di vista senza dubbio propositivi. Ma la cosa che trovo più stimolante è la collaborazione, un antidoto imbattibile contro la negatività.
Non deve esser stato semplice coordinare così tanti artisti ..
È stato un percorso lungo. Questo singolo è nato per caso ad Aprile 2020, durante il primo lockdown. E’ uscito fuori in maniera totalmente inaspettata e tutto ciò che ne è derivato è stato un incontro dopo l’altro di persone disponibili ed entusiaste ad intraprendere un percorso creativo insieme. È stato talmente naturale nel suo diffondersi che la difficoltà della distanza si è rivelata, più che uno scoglio, uno stimolo a trovare soluzioni diverse e linguaggi molteplici per cooperare nella riuscita di un progetto comune.
Riescono a convivere Valentina Mignogna e Pentesilea?
Beh .. sono la stessa persona, in realtà. Il mio nome e cognome me li porto dalla nascita, e come tali me li sono ritrovati e li difendo ogni giorno. Pentesilea me lo sono scelto, come un archetipo della mia essenza femminile, combattiva e creativa.
Come ti descriveresti? Chi sono gli artisti che hai amato da giovane? Quali invece degli attuali segui con più interesse?
Sono un essere umano, e come tale sono tante cose, troppe da racchiudere in una definizione precisa. Preferisco rimanere in apertura, come un mondo in continua evoluzione. È questo pensiero che mi permette di mettermi in gioco e scoprire costantemente cose nuove. E anche grazie alla musica, che mi ha guidato fin da piccola. Penso a Tori Amos e alle sue composizioni che m’incantavano da adolescente, o ai Radiohead che mi catapultavano in un marasma di emozioni intensissime. O anche a Carmen Consoli che arzigogolava i miei approcci alla scrittura. Tutt’ora quando ascolto i loro dischi, sento le medesime sensazioni. Attualmente, invece, sono rimasta incantata da artiste molto diverse tra loro ma che in comune hanno una grande forza comunicativa. Penso a Sevdaliza, il cui ultimo album mi ha rapito. Il suo lavoro è pieno di riferimenti all’arte concettuale e alla ricerca interiore. L’ho vista per la prima volta live al Sonàr 2019, e non l’ho più mollata. Poi c’è Catnapp, scoperta anche lei nello stesso festival, mi piace moltissimo. La sua musica è potente e trascinante. Sono innamorata del registro basso e scuro della loro musica, che sto studiando e sperimentando per i miei progetti futuri.
Hai definito Muovi il tuo primo videoclip ufficiale; l’arte visiva ti affascina? Oppure intendi farti ammaliare da altri modi di comunicare?
In effetti è il mio primo videoclip da cantautrice. Ho studiato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi un po’ di anni fa, e ho lavorato per anni in vari contesti come attrice e performer, ma anche come regista teatrale e scrittrice. Se elencassi tutte le mansioni che ho ricoperto in questi anni, questa intervista prenderebbe una piega lunghissima! Il punto è che curiosando tra le varie arti dello spettacolo, ho scoperto che ognuna mi dà l’opportunità di esplorare terreni sempre diversi e ricchi di suggestioni. Per questo da qualche anno faccio parte di Ipologica, collettivo artistico di Roma che lavora con molti aspetti dell’arte oltre la musica elettronica, come la visual art, il sound design, le arti multimediali in generale e tanto altro ancora.
Il gruppo di lavoro con cui hai creato Muovi, ha in programma altre produzioni?
Il programma dei prossimi mesi è intensissimo. Questo periodo ci ha tolto molto senza dubbio, ma ci ha dato anche l’opportunità di rimetterci su tanti progetti che avevamo in sospeso per mancanza di tempo. Le persone che si sono “mosse” con me in quest’ultima avventura sicuramente ritorneranno in qualche forma in futuro. Ce ne saranno anche di nuove. Per esempio con Carlotta Stracchi Villa (la regista del videoclip) stiamo già pensando al prossimo video! L’obiettivo è fare sempre di più, sempre meglio.
Intervista a Pentesilea che si muove da Tori Amos ad Ipologica, collettivo artistico di Roma
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