In corso il B20 con 3000 partecipanti per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese

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E’ Emma Marcegaglia (nominata dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi alla guida del B20) a coordinare i lavori e ad elaborare le proposte del mondo economico ai leader politici. Quindi stiamo parlando di qualcosa molto sopra le nostre teste, perché coinvolge tutte le economie globali. Proprio ieri Biden è subentrato a Trump a dirigere il più potente stato del mondo ed ha fatto subito due scelte importanti: ha fatto rientrare gli States nell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, ma anche nell’Accordo di Parigi per combattere il surriscaldamento della Terra.

Al B20 sono presenti 1000 delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000 partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese. L’intero processo opererà attraverso 8 Task Force composte da circa 100 delegati ciascuna, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia eguidate dai CEO delle più importanti aziende nazionali: Trade & Investment (Barbara Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity & Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance & Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé); Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi). Ma noi ci occupiamo soprattutto di musica e quindi perché citiamo questi fatti politici? Perché mi ha particolarmente colpito l’intervento di Giovanna Melandri..

Giovanna Melandri dirige da anni il Museo MAXXI di Roma, definito un laboratorio di futuro per le arti contemporanee. Nel parlare del B20 ha sottolineato come sia l’occasione per mettere in campo un focus su business ed economia nella fase pandemica in corso. Tra le categorie più colpite (come ognuno di voi sa bene) c’è proprio la filiera dello spettacolo e della musica! Poiché da tempi non sospetti sostengo che di cultura si può campare, ritengo che Giovanna Melandri abbia fatto bene a dire la sua opinione. Il legame infatti tra arte ed economia è più forte di quello che si immagini, così come è da monitorare l’aspetto ecologico di ogni nostra azione. In altre parole, anche il direttore di un grosso museo di arte moderno, punta sulle sinergie per rilanciare l’intera filiera.
La cosa mi fa molto piacere, anche perché ho avuto modo di apprezzare da vicino l’operato di Giovanna Melandri, quando era impegnata politicamente. Nel 1998 è stata infatti nominata Ministro per i beni e le attività culturali con delega allo Sport. Sotto la sua responsabilità, le politiche culturali italiane hanno avuto la quota maggiore di risorse pubbliche mai raggiunte (circa 3 miliardi di euro) e sono state introdotte le prime misure di fiscalità di vantaggio per gli investimenti in cultura. Abbiamo partecipato assieme a diversi convegni/congressi ed uno in particolare è nel mio cuore: mi riferisco a quello svoltosi a Roma il 21 Giugno 1999, intitolato Tempo di Musica – La musica come cultura – La musica come risorsa. In quella giornata ho avuto modo di chiederle della sua esperienza dal 1988 al 1994 come responsabile dell’Ufficio Internazionale di Legambiente. Il mio ed il suo intervento al convegno sono raccolti in un bel libro con tutti gli atti e gli interventi.

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