Addio a Solange, sensitivo cantore della positività

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Se n’è andato in silenzio, lontano dai riflettori, nella sua piccola casa di Collesalvetti, nella provincia di Livorno. Il sensitivo Solange (all’anagrafe Paolo Bucinelli, 68 anni) è stato un personaggio molto amato dal pubblico televisivo, ma stranamente poco dalla tv che, nonostante il suo evidente successo, non gli ha mai dato – salvo casi eccezionali – un ruolo di primo piano. Non è un caso che la notizia della sua morte, avvenuta per cause naturali lo scorso 6 gennaio, sia subito ribalzata ieri sui social network, diventando subito trend topic.

Ma Solange era conosciuto anche sul fronte musicale per una manciata di 45 giri, di matrice disco e new pop, realizzati negli anni ’80. Nel 1983 aveva infatti debuttato con “Angela Angelo / Palline colorate” (Moon Records con distribuzione EMI), mentre nel 1986 aveva poi dato alle stampe “Ma che bandiera è questa qua / Il mio treno la mia ferrovia” (Durium), quest’ultimo molto orientato sul fronte italo disco. Con i successi televisivi degli anni ’90 (dalle ospitate al Maurizio Costanzo Show fino a “Buona Domenica”) Solange aveva messo da parte la musica, salvo poi riscoprirla negli anni 00. Nel 2006 infatti venne dato alle stampe il tormentone “Sole Sole Solange”, che impazzò su tutte le radio, mentre il video ancora oggi è tra i più visti su YouTube. Grande appassionato di musica disco, nell’ottobre 2019 aveva presenziato a Roma alla presentazione del disco “La storia della disco music” (Hoepli) di Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano insieme a Dario Salvatori e Gazebo. Aveva poi inciso altri brani con cantautori emergenti e persino un singolo con il cantautore Alessandro Canino. La sua attività si sensitivo lo aveva fatto molto conoscere tra cantanti e artisti, tanto che capitava spesso di incrociarli al Festival di Sanremo e ad appuntamenti musicali come il Premio Lunezia.

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