Il pianeta TAU-1 è in pericolo: una invasione (tanto misteriosa quanto letale) fa fermata e c’è bisogno di tutti, armati di tutto punto! Per il momento è partita la campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo per trovare il budget necessario per registrare l’intero disco, con ospiti anche internazionali. Riflettemdo sul motto Enhance the listener’s experience at its best, mi sono messo alla ricerca del mastermind per intervistarlo…
– Fabio Rancati bentrovato: sei il mastermind della metal opera sci-fi The Chronomaster Project: definizione riduttiva? Va bene così come biglietto da visita? O vuoi aggiungere qualcosa? Ciao Giancarlo, prima di tutto grazie per l’intervista. The Chronomaster Project è, come hai detto, una metal opera sci fi con una solida base italiana e una serie di ospiti internazionali che avranno ognuno un personaggio all’interno della vicenda. Gli ospiti annunciati sono veramente per tutti i gusti: abbiamo rivelato per ora Gianluca Mastrangelo (De La Muerte), Nina Osegueda (A Sound Of Thunder), Mike Mills (Toehider, Ayreon), Mark Boals (Malmsteen, Royal Hunt, Shining Black), Chris Boltendhal (Grave Digger) e la madrina del nostro crowdfunding Vicky Psarakis (The Agonist). Ma nell’ombra ci sono ancora tre grandi cantanti da scoprire, quindi seguiteci!
– Cosa ci facevate in Australia? Dove vi siete spostati e perché? In verità siamo sempre stati in Italia, ma nel presentare gli ospiti ho immaginato di collegarli, simulando che fosse il Chronomaster che viaggiava sulla terra per reclutare i cantanti. Il volo Australia – America (da Mike Mills a Mark Boals) è una citazione voluta alla serie Lost, che narra di un naufragio su una misteriosa isola di un viaggio dall’Australia agli Stati Uniti. Mi piace molto nelle presentazioni e nelle news aggiungere elementi nerd che sono aprte integrante della mia personalità.
– Proprio sul progetto The Android Messiah avete lanciato una iniziativa di autofinanziamento .. La campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo è partita il 10 Dicembre. E’ una bella avventura e una bella sfida, soprattutto di questi tempi, ma io credo che l’arte non debba mai fermarsi: la musica per me è come il sangue nelle vene, se smettessero di esserci nuovi dischi mi sentirei privato della mia stessa linfa vitale. Supportare le band valide è un privilegio e un dovere che ogni amante della musica deve sentire.
– Nello svelare i nomi degli ospiti, la vostra comunicazione ha previsto un nome ogni tanto: idea interessante, ma vi siete ispirati a qualche iniziativa similare? Diciamo che l’idea non è molto originale, ma è, purtroppo, figlia dei tempi che obbliga ad essere sempre presenti sui social e avere sempre nuovi post/materiale da condividere con chi ti segue. E’ la maledizione dei social ma è anche l’unico modo, per una piccola realtà come la nostra, di poter essere conosciuta là fuori…
– Vogliamo riassumere chi avrà un ruolo importante in The Android Messiah? La narrazione del disco è incentrata sul Chronomaster e sul suo viaggio per salvare il suo pianeta , chiamato TAU-1, da una invasione tanto misteriosa quanto letale. Il nostro cantante Enrico “Erk” Scutti ha fatto un grande lavoro rendendo il suo personaggio molto più bello di quanto io lo abbia immaginato.
– Quali sono i prossimi passi per promuovere questa metal opera sci-fi? Ovviamente la campagna di crowdfunding è il tassello fondamentale, senza la quale non so quando potrà vedere la luce questo progetto: a target della campagna raggiunto ci muoveremo per cercare una label interessata alla nostra musica e ovviamente non mancheranno i passaggi radio e le interviste, se la stampa sarà gentile e disponibile come te Giancarlo. Abbiamo bisogno di qualsiasi supporto possibile, dalla semplice condivisione ai consigli/suggerimenti/critiche sul singolo in versione demo che trovate su bandcamp. Grazie fin da ora per l’aiuto ed il supporto che vorrete fornirci.
– Mi immagino che avevate in mente momenti live: come vi state organizzato per i prossimi mesi? Il disco uscirà a fine 2021, quindi fino ad allora non c’è nessun pensiero alla dimensione live. Essendo una metal opera con ospiti il bello sarebbe cercare di ricreare il più possibile il feeling del disco, e questo vuol dire cercare di avere il cast al completo. E’ uno sforzo importante che mi impegnerà mesi per cercare di capire come realizzarlo, quindi per ora nessuna visita dei The Cronomaster Project nel vostro locale di fiducia…