L’uomo, quale realtà dinamica, deve essere in grado di rinnovare le proprie categorie, evolvendo insieme con le istanze culturali che egli stesso determina nel suo processo vitale, che è contemporaneamente un fare e un conoscere. Diversamente, egli rischia di restare prigioniero delle sue stesse articolazioni esistenziali, man mano che esse scompaiono dal panorama reale. Per citare i sociologi Humberto Maturana e Francisco Varela “ogni sforzo cognitivo si configura allora come un atto di auto-formazione e contemporaneamente di ristrutturazione del mondo circostante, proprio in quanto tra organismo e ambiente si prospetta una relazione di accoppiamento strutturale”. Questa introduzione appare necessaria per presentare il terzo album della cantautrice Agnese Valle.
L’artista e clarinettista romana, che con il suo primo album nel 2014 centrò la cinquina alle Targhe Temco come miglior opera prima, è stata una delle prime a mettersi in contatto attraverso la musica con differenti stili e mondi artistici, un processo che ha in Peter Gabriel uno dei fondatori. “Ristrutturazioni”, questo il titolo dell’album, rispecchia una volontà di cambiamento, con l’obiettivo di far conoscere nuove caratteristiche musicali e spirituali che hanno caratterizzato il percorso artistico di Agnese Valle.
“Palmo su Palmo” è la prima canzone del disco ed è un pezzo che possiamo definire “in movimento”, in sintonia con il flusso della vita. A seguire “Corto Circuito” incanta sin dal primo ascolto, con le sue atmosfere notturne e giochi sonori. I testi dell’album affrontano vari aspetti della vita, hanno come temi la crescita, l’ingiustizia (“Al banchetto dei potenti”) e la morte (come “La terra sbatte”, ispirata alla strage del Bataclan di Parigi e già premiata da Amnesty International al Premio Voci per la Libertà) e si integrano bene con il melange folk, pop e sonorità elettroniche che costituiscono l’architettura acustica del lavoro. Questo disco, che si avvale della produzione artistica di Pasquale Citera, è forse il più personale e profondo della carriera della cantautrice, che nonostante la giovane età dimostra di avere le idee chiare. Nella track-list si distinguono anche “L’ultima lettera dell’astronauta”, “Il Tonno”, che l’artista aveva già eseguito in concerto e “Come al punta del mio dito”, scritta con Pino Marino e finalista alle Targhe Tenco nella categoria “migliore canzone”..
Tra le 12 tracce c’è anche una cover. Si tratta di un’intensa ed energica versione di “Ventilazione” uno dei pezzi più significativi del repertorio di Ivano Fossati, che non ha caso quando uscì nel 1984 aveva dato il via a un percorso di sperimentazione da parte del cantautore genovese. Con “Ristrutturazioni” Agnese Valle si è mossa in tutte le possibili direzioni musicali: in questo senso è un album di racconti, dove i racconti sono le sue esperienze di donna e musicista.