Rinasce la storica etichetta Numero Uno: grazie a Sony Music Italy torna sul mercato con artisti quali Colapesce e Dimartino, La Rappresentante di Lista, Fadi, Gianluca De Rubertis, Camilla Magli, Marco Castello e Iosonouncane.
Esce il 18 novembre un nuovo brano di Iosonouncane dal titolo “Novembre“. Si tratta della prima canzone inedita per l’artista dalla pubblicazione di DIE e segna un passaggio molto importante nella carriera del musicista, ovvero l’inizio della collaborazione con la rinata etichetta Numero Uno, l’etichetta che da oggi affiancherà Trovarobato per le prossime pubblicazioni dell’artista. L’etichetta, fondata nel 1969 da Mogol, suo padre Mariano Rapetti e Alessandro Colombini, è diventata presto un punto di riferimento per la discografia italiana, con un cast di artisti di cui negli anni hanno fatto parte nomi come PFM, Bruno Lauzi, Edoardo Bennato, Ivan Graziani, Eugenio Finardi e, soprattutto, Lucio Battisti, che ha pubblicato i suoi dischi con la Numero Uno a partire dal 1972, fino al suo ultimo disco “Hegel” del 1994.
Il logo era disegnato da Guido Crepax: un numero uno di colore bianco in un cerchio arancione, su fondo verde. Una realtà ben radicata nel fervente mercato musicale dell’epoca, quella della Numero Uno, che grazie alle figure che le orbitavano attorno – da Mogol a Donida, da Colombini a Crepax – ha fatto della “milanesità” uno dei suoi punti di forza.
“Novembre” uscirà in una versione speciale su 7” dove, sul lato B, sarà presente una cover della celebre “Vedrai, vedrai” di Luigi Tenco riletta da Iosonouncane. L’atmosfera su entrambi i lati è autunnale, intrisa di pioggia e di nebbia, grazie anche ai timbri del pianoforte, dell’organo, del mellotron, all’unisono con vibrafono, glockenspiel, timpani e campanelli, oltre a campionatori e sintetizzatori sempre presenti nella produzione dell’artista. ll tempo di Novembre è un valzer, mentre Vedrai Vedrai diventa una marcia oscura, svestita dai panni della ballata anni ’60.
“Novembre” è sì la prima canzone inedita di Iosonouncane dai tempi di DIE, ma viene pubblicata dopo anni in cui l’artista non si è mai fermato un momento. Anni in cui ha scritto e prodotto colonne sonore (“Follow The Paintings”, “Marghe e Giulia – Crescere in diretta”, “Lodi – primo soccorso”), realizzato sonorizzazioni (su tutte quella per l’opera LOCUS di Edoardo Tresoldi), lavorato come produttore in studio (Colapesce, Dino Fumaretto) o realizzato collaborazioni con altri musicisti (Colombre, Gianni Maroccolo, Matteo Fiorino, Arto, Verdena, Paolo Angeli). Anni in cui, soprattutto, si è dedicato alla scrittura, all’arrangiamento, alla produzione artistica del nuovo lavoro IRA atteso per il 2021 e che verrà presentato in un tour teatrale già sold out previsto per Aprile 2021.
Con queste parole l’artista Jacopo Incani (vero nome di Iosonouncane) commenta l’ingresso nel roster di Numero Uno: “Numero Uno significa Lucio Battisti. Farne parte significa provare a raccoglierne l’eredità. E l’eredità più grande lasciataci da Battisti risiede nella sua attitudine di musicista instancabile e mai appagato, in perenne ricerca di una nuova forma da dare al suo linguaggio”.
Il roster di Numero Uno è già ricco di nomi che in questi anni si sono fatti notare per il loro lavoro di ricerca ed evoluzione continua. Quello stesso lavoro che li porta oggi ad approdare nella rinata Numero Uno: da Fadi a Gianluca De Rubertis (Il genio), passando per Camilla Magli e Marco Castello, per finire ai nomi ospiti del panel di presentazione dell’etichetta per la Milano Music Week.
Colapesce e Dimartino, due delle voci più interessanti del panorama cantautoriale italiano, che questa estate hanno pubblicato il loro album I Mortali il disco realizzato interamente a quattro mani e composto da sole canzoni inedite uscito a giugno 2020, che è stata la prima vera uscita della rinata Numero Uno.
La Rappresentante di Lista, gruppo formato nel 2011 da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, tra i più interessanti della scena musicale italiana degli ultimi anni, il loro ultimo disco è Go Go Diva del 2018.
Sarà disponibile dal 18 novembre, su Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts, Castbox, Overcast, Pocket Casts, Podcast Addict, Stitcher, Storie di un minuto. Il podcast della Numero Uno: 15 puntate che ripercorrono la storia dell’etichetta durante i decenni a partire dagli anni ’60, attraverso i suoi artisti e i loro dischi da Lucio Battisti a Ivan Graziani, da Bruno Lauzi alla PFM passando per la grande voce di Demetrio Stratos.
La rinascita di Numero Uno passa anche dalla riscoperta degli album che ne hanno fatto la storia. Sony Music Italy ha così deciso di lanciare il primo di una serie di batch di ristampe, che comprende: Questo folle sentimento / Avevo una bambola Rock dei Formula 3, primo 45 giri dell’etichetta del 1969; Rock dei Flora Fauna e Cemento; due titoli di Lucio Battisti, ossia lo straordinario album Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera e il singolo La canzone del sole / Anche per te; la raccolta Collezione Numero Uno che raccoglie i singoli dei nomi di punta della label. Oltre a loro, tra le prime firme dell’etichetta, ci sono altri grandi nomi in ambito prog: PFM, La Verde Stagione, l’Anonima Sound (di cui fa parte anche Ivan Graziani, che pubblicherà poi con l’etichetta anche i suoi lavori solisti), i Computers (che hanno pubblicato nel ’70 la versione italiana di Space Oddity di David Bowie con testo di Mogol, dal titolo Ragazzo solo, ragazza sola). L’immenso catalogo dell’etichetta comprende inoltre le produzioni di: Adriano Pappalardo, Bruno Lauzi, Edoardo Bennato, Tony Renis, Flora Fauna Cemento, Eugenio Finardi, Mango. Tutti i titoli saranno in uscita venerdì 11 dicembre e sono già disponibili in preorder.
Un ulteriore e fondamentale tassello si aggiunge alla narrazione del primo decennio di attività di Numero Uno: un’intervista inedita a Lucio Battisti, realizzata nel 1976 da Max Onorari, rimasta fino ad oggi negli archivi e di cui, in occasione del panel della Milano Music Week, sono stati resi disponibili due preziosissimi stralci: nel primo, Lucio racconta il proprio pensiero sui media e spiega perché da un certo punto in poi si è rifiutato di rilasciare interviste; nel secondo, invece, il lavoro con Mogol, in particolare per la realizzazione di Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera. Mogol, che era presente al panel è stato insieme a suo padre, il fondatore di Numero Uno e racconta così quegli anni:
“Eravamo una squadra tutti per uno e uno per tutti, un gruppo di giovani che lavorava sodo e che voleva fare le cose diversamente. Eravamo un po’ incoscienti e forse proprio per questo, qualcosa cambiò per davvero”.