Il nostro tempo raccontato con lo sguardo attento di un innovatore, tra rock d’autore e sperimentazioni sonore
Se il precedente e recente lavoro “Altered Reality 8D”, Flavio Ferri cercava un’ipotesi di futuro, in questo nuovo “Testimone di passaggio”, emerge l’urgenza di raccontare l’attualità, non da un particolare punto di vista, ma con gli occhi di chi non ha un riferimento a cui appigliarsi e cerca aiuto nella musica, come forma non consolatoria, ma piuttosto immaginaria. Ben sapendo che l’ineluttabile comunque avverrà.
Se il titolare ha il merito di scrivere musiche che girovagano nel tempo, i testi dello scrittore Luca Ragagnin, noto anche per aver contribuito alla stesura delle liriche dei Subsonica, fermano istantanee che possiamo solo immaginare. Magari ispirati dalla bellissima copertina creata da Giada Cardillo (responsabile anche dell’artwork dell’intero libretto), che conferisce ulteriore forza ad un disco attuale, potente e tenue allo stesso tempo, con la voce profonda di Flavio che si incunea nella filastrocca amara di “Una bambina da canzone”, seguita dal singolo “La verità roventi”, un vero turbine sonoro di emozioni.
È evidente che siamo di fronte ad un disco moderno, fatto di elettronica e attualità, che “Moderna” e “Odio” (le parole “Il ghigno storto della gioia, della pace, della pace” sono di una potenza stordente), che ribadiscono l’alta caratura artistica dell’ex Delta V.
“Houdini” è invece una meravigliosa perla sonnambula e vi invito a soffermarvi sull’andatura cinematografica di “Ligeti”, mentre la successiva “Scoppio di dio” è una poesia con una cascata di parole che a tratti disturbano.
Non c’è consolazione tra le pieghe di queste dieci tracce che Flavio Ferri stesso definisce: “Una collezione di dieci canzoni che appartengono inequivocabilmente al nostro presente. Impossibile inquadrarle in un genere, perché echi di ogni tipo si rincorrono tra loro, senza mai emulare un sound specifico, ma dimostrando che tutte le influenze musicali di una vita sono state digerite e metabolizzate. Il risultato è un paesaggio sonoro che non suona in alcun modo derivativo”.
L’album, realizzato con importanti ospiti, ha la particolarità di non essere disponibile in versione digitale, ma solo in forma fisica, scelta antica che contrasta con la modernità dei contenuti.
Ma è proprio dalle dissonanze che nasce il genio.
Ospiti:
Carlo Bertotti (Delta V)
Gianni Maroccolo (Litfiba/CSI/PGR)
Livio Magnini (Bluvertigo)
Marco Trentacoste (Deasonika)
Codice Ego, Elle, Mia Ferri, Paolo Gozzetti, Valerio Michetti, Olden, Marco Olivotto, Fabrizio Rossetti, Ulrich Sandner.