Gli abruzzesi Matinée sono Luigi Tiberio (voce, chitarra, synth), Alfredo Ioannone (voce, basso), Giuseppe Cantoli (chitarra) e Alessio Palizzi (batteria). Il loro nome si ispira alla celebre canzone del primo disco dei Franz Ferdinand, band a cui i Matinée sono legati: la loro carriera è sbocciata anche grazie alla band scozzese, che in passato li scelse come gruppo d’apertura di alcune date italiane.
Si può amare un pesce rosso, rinchiuso nel suo piccolo acquario? E si può farlo se quel pesce rappresenta in realtà noi stessi? Sono queste le domande che ci pone Goldfish, il video del terzo singolo estratto da Event Horizon, l’ultimo disco dei Matinée uscito il 27 Marzo per Neon Tetra Records: è il loro secondo album, uscito il 27 Marzo 2020 a sei anni di distanza dal precedente These Days.
Realizzato da Tom Child e Ben Wood, la clip vede protagonista assoluta – affiancata da un pesciolino rosso – Tamzin Outhwaite (qui in foto), celebre attrice inglese nota in particolare per il suo ruolo nella serie BBC EastEnders e sbarcata con successo anche a Hollywood, dove tra le varie esperienze (compare anche in Sogni e Delitti di Woody Allen) annovera quella al fianco di Wesley Snipes in 7 seconds. Presentato in anteprima sul sito inglese Entertainment Daily, il video racconta l’evoluzione di un’assurda e improbabile storia d’amore: quella tra una donna e un pesciolino rosso, casualmente trovato una mattina davanti al portone di casa. Un amore improvviso, che nasce e cresce ma che poi pian piano perde consistenza, annoia e irrita, fino ad arrivare a un – letterale – punto di rottura. La canzone stessa (creata insieme a Chris Geddes dei Belle And Sebastian con l’eccezionale produzione di Julian Corrie, chitarrista e tastierista dei Franz Ferdinand, e in una versione radio edit realizzata da Frank Arkwright agli Abbey Road studios) descrive proprio questo, in parole e musica: una crescente sensazione di confinamento e “oppressione”, e le conseguenti reazioni a questa situazione. Perché se è vero che quello visivamente confinato in una boccia di vetro è il pesce rosso, quella veramente intrappolata è la protagonista. Bloccata in un mondo dove non riesce a esprimersi e lasciarsi andare, in una quotidianità che non la lascia splendere e vivere appieno. E se all’inizio, accettando l’acquario, sceglie di rimanere tra le sue consolidate certezze, nella sicurezza della propria sfera per paura di affrontare l’ignoto, alla fine scopre che questo non può durare per sempre, che la situazione la irrita e la rende infelice. Ha la sensazione di annaspare, di non avere abbastanza aria. Ed ecco quindi l’emblematica rottura della boccia, a simboleggiare la libertà ritrovata, oppure finalmente guadagnata. Goldfish è una rappresentazione sonora e visiva di quella sensazione di essere imprigionati in un acquario, frustrati dall’incapacità di uscirne, dove la donna e il pesce rosso, alla fine, forse non sono altro che uno lo specchio dell’altra.