Festa del Cinema di Roma dal 15 al 25 ottobre con Thom Yorke, Stardust su David Bowie, Porto Rubino, Disco Ruin e Rockin’ 1000

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Dal 15 al 25 ottobre la quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma: tra gli appuntamenti musicali da segnalare l’incontro con Thom Yorke, il film “Stardust” su David Bowie, il film d’animazione “Soul“, “Porto Rubino” con Renzo Rubino, i documentari “Disco Ruin” sulla club culture e “We Are the Thousand – L’Incredibile storia di Rockin’1000”.

“Soul” di Pete Docter

Il film Disney e Pixar “Soul”, diretto da Pete Docter, aprirà la quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica e in altre location della città (Casa del Cinema, MAXXI, Palladium, cinema Europa, Savoy e Caravaggio). Il regista, sceneggiatore, animatore e produttore statunitense Pete Docter, attuale Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios, vincitore di due Premi Oscar® per Up e Inside Out, firma con Soul un nuovo lungometraggio d’animazione che porterà il pubblico a scoprire le risposte ad alcune delle domande più importanti della vita: da dove provengono le nostre passioni, i sogni che ci ispirano e gli interessi che ci animano? Che cosa ci rende davvero ciò che siamo? Il protagonista di Soul è Joe Gardner, un insegnante di musica di scuola media che ha l’occasione di suonare nel migliore locale jazz della città. Un piccolo passo falso lo proietterà dalle strade di New York fino a un luogo fantastico in cui le nuove anime ricevono personalità, peculiarità e interessi prima di andare sulla Terra. Determinato a ritornare alla propria vita, Joe si allea con 22, un’anima ancora in formazione che non capisce il fascino dell’esperienza umana. Mentre Joe cerca disperatamente di mostrare a 22 cosa renda la vita così speciale, troverà le risposte alle questioni più rilevanti della nostra esistenza. “Soul” è prodotto da Dana Murray, nominata all’Academy Award® per il cortometraggio Lou, e codiretto dal drammaturgo Kemp Powers (“One Night in Miami”). Il film ospita alcune composizioni jazz firmate dal celebre pianista Jon Batiste mentre ai vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network) dei Nine Inch Nails è affidata la colonna sonora originale. Con le voci di Jamie Foxx, Tina Fey, Phylicia Rashad, Ahmir-Khalib Thompson a.k.a. Questlove, Angela Bassett, Daveed Diggs. “Soul” (Stati Uniti, 2020, 100′) sarà presentato stasera alle 20 alla Sala Petrassi  e Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, domani al Savoy e il 25 ottobre alle ore 16 al My Cityplex Europa.  

“Stardust” di Gabriel Range

Il film “Stardust” (Regno Unito, 2020, 104’) di Gabriel Range su David Bowie sarà proiettato il 16 e il 23 ottobre al cinema Europa, il 17 al Savoy. Un incontro con David prima che diventasse Bowie, una delle più grandi personalità della storia della musica. Ma chi era il ragazzo che si nascondeva dietro quelle tante facce? Nel 1971, un ventiquattrenne David Bowie intraprende il suo primo viaggio in America con Ron Oberman, addetto stampa della Mercury Records, per promuovere il suo nuovo album, “The Man Who Sold the World“, e per incontrare un mondo non ancora pronto per lui. Stardust offre uno sguardo dietro le quinte dei momenti che hanno ispirato la creazione del primo e più memorabile alter ego di Bowie, Ziggy Stardust, catturando il punto di svolta che ha dato il la alla sua carriera, facendolo diventare una delle più influenti icone culturali del mondo. Gabriel Range voleva fare un film su tutti quegli aspetti che vanno a comporre la figura di un artista, su ciò che lo spinge a dare forma alla propria arte. Quel qualcuno, nello specifico, è David Bowie, un uomo a cui siamo abituati a pensare come una star, o come uno dei suoi alter ego: Ziggy Stardust, Aladdin Zane o il sottile Duca Bianco. Qualcuno che ho visto solo da lontano, dietro una maschera, come fosse una presenza divina e aliena. Neanche nel momento della sua morte, perfettamente coreografata, non sembrava un normale essere umano. Più che fare un film biografico o una raccolta dei suoi più grandi successi, l’idea era di fare un film su ciò che non si era ancora visto: il viaggio interiore che David Bowie avrebbe intrapreso per diventare l’artista che abbiamo imparato a conoscere. Range è sempre stato affascinato da Bowie, fin da quando era bambino. Ha comprato ogni disco, letto ogni intervista, ogni biografia. Ciò che lo ha sorpreso nel pensare a questo progetto è stato quanto poco la maggior parte delle persone sembrava conoscere delle sue vicende familiari, della sua vita prima dell’arrivo della fama. Gabriel Range ha lavorato per alcuni documentari prima di scrivere e dirigere il film drammatico The Day Britain Stopped, che gli è valso una candidatura ai BAFTA come miglior regista esordiente. Nel 2006 Range ha scritto e diretto Death of a President per la rete televisiva Film4. La pellicola è stata presentata in anteprima al TIFF dove ha vinto il Premio internazionale della critica. Range ha anche diretto e coprodotto I Am Slave, presentato per la prima volta al TIFF nel 2010 e nominato per un BAFTA. Più recentemente, Gabriel ha lavorato a una serie di progetti televisivi, inclusi alcuni documentari per il filone This World della BBC e il film TV Outlaw Prophet. Range ha anche cosceneggiato un altro film su un diverso capitolo della vita di Bowie, Lust for Life, che esplora l’anno in cui l’artista ha vissuto a Berlino Ovest con Iggy Pop.

Renzo Rubino

Tra le pre-aperture “Porto Rubino” (Italia, 2020, 57’) il docu-film ideato da Renzo Rubino e diretto da Fabrizio Fichera, sarà proiettato in anteprima durante la 15ª edizione della Festa del Cinema di Roma, dopo l’anteprima del 13 ottobre alla Casa del Cinema sarà presentato venerdì 16 ottobre alle 16 al MAXXI e trasmesso poi da Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky) mercoledì 28 ottobre alle 21.15, disponibile on demand e in streaming su NOW TV. “Porto Rubino” è il racconto del viaggio di Renzo Rubino da Polignano a Mare a Taranto, passando per porti, incontri, serate e live suggestivi a bordo dell’imbarcazione Tramari, alla ricerca di pericoloso Mostro marino, divoratore del mare: la plastica. Compagni di viaggio di questo marinaio d’eccezione sono infatti, tra gli altri, Diodato, Paola Turci, Gino Castaldo, Bugo, Giuliano Sangiorgi, Vasco Brondi, Noemi: storie di amici musicisti, pescatori, ex contrabbandieri e amici, che vivono e amano il mare, hanno a cuore la sua salute e aiuteranno Renzo ad affrontare il Mostro. Rubino parte dalla sua imbarcazione da Polignano a Mare, passando da Monopoli, per poi dirigersi verso Brindisi. Il viaggio prosegue non troppo liscio per Frigole verso Otranto, per poi approdare a Taranto e finire in una festa piena di amici. Fabrizio Fichera, regista di origini tarantine, ha fatto del viaggio e della musica due elementi chiave della sua carriera. Specializzato in documentari e film musicali, ha seguito grandi artisti in tournée, solcato i palchi di festival internazionali e ritratto i ghiacciai dell’Alaska e delle Isole Svalbard. Quest’anno ha raccontato la sua terra con due docu-film, Liberi e Pensanti. Uno Maggio Taranto e Porto Rubino – Storie, canzoni e lupi di mare.

“Disco Ruin”

Sempre per le pre-aperture da segnalare “Disco Ruin: 40 anni di club culture italiana” di Lisa Bosi, Francesca Zerbetto (Italia, 2020, 115’). Un viaggio visionario, l’ascesa e il declino dell’Italia del clubbing, raccontati dai protagonisti di questa storia, tra notti in autostrada e afterhours che divorano il giorno. Quattro generazioni che vogliono essere “messe in lista” per entrare in questi luoghi di aggregazione e di perdizione, dove non conta che cosa fai di giorno, ma solo chi interpreti durante la notte. Quarant’anni in cui la discoteca ha prodotto cultura, arte, musica e moda. “Disco Ruin” nasce dalla fascinazione evocata dalle rovine di centinaia di discoteche abbandonate in tutta Italia. Le cattedrali del divertimento sono state i più potenti luoghi di aggregazione. Hanno spostato migliaia di persone di tutte le classi sociali su e giù per l’Italia. Da qui l’esigenza di narrare, dall’interno e con un punto di vista inedito, questo spaccato di società italiana I cui protagonisti ci apriranno le porte del loro “Altromondo”. Dopo l’anteprima del 14 ottobre alla Casa del Cinema (ingresso a inviti) il documentario sarà proiettato il 25 ottobre al MAXXI alle 15:30.

“Small Axe”

 “Small Axe ” di Steve McQueen (Regno Unito, 2020, 128’ Mangrove, 70’ Lovers Rock, 80’ Red, White and Blue) sarà proiettato sabato 17 al Savoy e domenica 18 al MAXXI. Serie tv in cinque episodi incentrati su storie della comunità caraibica di Londra ambientate tra 1969 e 1982, e accomunate dal tema della lotta al razzismo. Il titolo della serie (lo stesso di un brano di Bob Marley) evoca un proverbio giamaicano sulla forza del dissenso: se voi siete il grande albero, noi siamo la piccola ascia. Mangrove: 1970, storia vera del processo ai Mangrove Nine, ossia Frank Crichlow, proprietario del ristorante Mangrove, e altri otto imputati, arrestati per proteste contro la brutalità razzista della polizia londinese. Lovers Rock: anni ’80, una notte, una festa, una storia d’amore e di musica reggae. Red, White and Blue: anni ’80, storia vera di Leroy Logan, agente nero che si scontra con il razzismo della polizia. Il progetto è iniziato come una serie tv, ma mentre si sviluppava il regista ha capito che queste storie dovevano essere dei film autonomi. Tuttavia sono collegate tra loro, e il tessuto connettivo è dato dall’esperienza degli afro-inglesi e degli afro-caraibici. Sono pezzi di Storia che devono venire alla luce. Queste storie hanno plasmato la Storia del Regno Unito: ciò che la popolazione caraibica e quella nera hanno fatto nel Regno Unito, non è un contributo minore. Mancano circa due generazioni di artisti nel Regno Unito, perché per l’industria del cinema i neri non erano i benvenuti. C’è un buco nella nostra storia. Perciò ha voluto fare questi film. È un tentativo di colmare la lacuna che va dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’80. Steve McQueen ha dedicato questi film a George Floyd e a tutti gli altri neri che sono stati assassinati, visti o non visti, per ciò che sono, negli Stati Uniti, nel Regno Unito e altrove. Black Lives Matter.

Thom Yorke

Sabato 24 ottobre alle 16.30 alla Sala Sinopoli incontro ravvicinato con Thom Yorke.

Cantautore, polistrumentista e compositore inglese, leader dei Radiohead, Thom Yorke è una delle personalità più carismatiche della musica contemporanea. Nato a Wellingborough, Regno Unito, nel 1968, il suo primo incontro con la musica avviene a sette anni, quando i genitori gli regalano quella che sarà la sua prima chitarra. Yorke non si ferma lì, imparando suonare anche basso, pianoforte e batteria. Parlando delle sue influenze musicali ai tempi della scuola, ha affermato: «La scuola era sopportabile perché il dipartimento di musica era separato dal resto della scuola. Aveva pianoforti in minuscole stanze, ed ero solito passare un sacco di tempo intrattenendomi lì dopo le lezioni». Ancora giovanissimo, nel 1985 fonda una band, gli On a Friday che solo nel 1992, con il sopraggiungere del contratto con la casa discografica EMI, muta il suo nome in Radiohead, denominazione mantenuta ancora oggi. Tra i gruppi musicali più rivoluzionari della storia del rock, firmano album che scalano le vette delle classifiche mondiali ed entrano di diritto nella storia della musica: da “Ok Computer” a “Kid A”, da “Amnesiac” a “A Moon Shaped Pool”. Nel corso degli anni Yorke ha coltivato numerosi altri progetti anche da solista, dividendo il suo impegno anche con la politica e l’attenzione alle problematiche sociali. Autore di colonne sonore per cinema e serie TV, ha lavorato tra gli altri con Paul Thomas Anderson, Christopher Nolan e Luca Guadagnino. Sarà protagonista di un Incontro con il pubblico della Festa nel quale parlerà delle grandi colonne sonore della storia del cinema.

“Rockin’ 1000”

Da segnalare infine “We Are the Thousand – L’Incredibile storia di Rockin’1000” di Anita Rivaroli (Italia, 2020, 78’) in programma il 22 ottobre ai cinema Europa e Savoy.

26 luglio 2014, Cesena. Mille musicisti provenienti da tutta Italia si ritrovano per suonare Learn to Fly dei Foo Fighters e convincere Dave Grohl a fare un concerto in città. Il video dell’evento raggiunge oltre 45 milioni di views su YouTube, e i Rockin’1000 realizzano il loro sogno: i Foo Fighters decidono di suonare a Cesena! Questo è solo l’inizio dell’avventura dei 1000, che sono a tutti gli effetti la rock band più grande del mondo. Nel cast: Fabio Zaffagnini, i Mille, Dave Grohl, Foo Fighters.

Per ricordare il Maestro Ennio Morricone il red carpet avrà come colonna sonora le sue musiche per tutta la durata della Festa del Cinema.

Info: https://www.romacinemafest.it

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