Territory – Reborn (Autoproduzione)

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Qualche anno fa avevamo parlato dei Territory in quanto recensimmo il loro album “The Curse” pubblicato per i tipi della greca Sleaszy Rider Records. Oggi ci accingiamo a presentarveli nuovamente in virtù dell’album uscito nel 2019 ed intitolato “Reborn”. E’ davvero un peccato che il nuovo album sia uscito come autoproduzione poiché la band proveniente dall’Uruguay è un gruppo valido sotto ogni punto di vista. Possibile che non c’era un’etichetta disponibile a produrli. Da tempo, evidentemente, qualcosa non va nel mondo delle etichette discografiche. Lo ripeto. I Territory sono un gruppo molto interessante per via di un’originale miscela fra l’Heavy Metal classico e il Thrash Metal più tecnico. Il loro modo di alternare momenti armonici con altri molto più violenti mi garba parecchio. Hanno una ottima capacità di scrivere e comporre materiale che sicuramente non passa inosservato. Certo alcune cose andrebbero regolate. Il cantato, ad esempio, che in alcuni momenti sembra fuori tracciato. Oppure la produzione dove i suoni andrebbero meglio bilanciati e posti nella giusta enfasi. Ma dovete capire che “Reborn” è un album autoprodotto. Con tutti i limiti del caso. Tuttavia – lo ripeto – è un album di ottimo livello che avrebbe avuto necessità di un “quid” per raggiungere la perfezione. Interessanti le cover di “Pet Sematary” dei Ramones e di “Take on Me” degli A-Ha. Una veloce nota biografica di chiusura. Il gruppo si forma a Montevideo (Uruguay) nel 2008 ed esordisce nel 2009 con l’EP “Fire Inside”. Se lo trovate acquistate “Reborn” poiché vi saprà regalare momenti di musica su buoni livelli e soluzioni di sicuro interesse. Support underground!

Tracks-list:

1. Creatures
2. The Fire Inside II
3. Without You
4. Pet Sematary
5. Tomb Sixteen
6. Take on Me
7. Wasted Madness
8. Reborn


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