Maurizio IV
Un Pirandello pulp
DI EDOARDO ERBA (una commedia che ospiterà una splendida colonna sonora)
CON GIANLUCA GUIDI e GIAMPIERO INGRASSIA
REGIA GIANLUCA GUIDI
MUSICHE MASSIMILIANO GAGLIARDI
9 – 25 OTTOBRE 2020
Sala Umberto– Siamo in prova, sul palco dove dovrebbe andare in scena Il Gioco delle Parti di
Pirandello. Maurizio, il regista dello spettacolo, si aspettava un altro tecnico per il
montaggio e il puntamento delle luci, ma si presenta Carmine, un siciliano di mezza età,
indolente, che non sembra aver molto entusiasmo per il lavoro. Carmine è appena assunto
e non sa nulla dello spettacolo, così Maurizio è costretto a ripercorrere tutto il testo per
farglielo capire. Oltre a essere svogliato, Carmine soffre di vertigini e ha paura a salire
sulla scala, e pur di non farlo si mette a discutere su ogni dettaglio della regia. Benché
dettate dalle vertigini, le sue idee sono inaspettatamente innovative, e Maurizio passa
dall’irritazione all’interesse. La discussione gli fa nascere l’idea di una regia pulp: un Gioco
delle parti ambientato in uno squallido parcheggio di periferia, dove si consumano scambi
di coppie.
I ruoli si invertono, e ora è Maurizio che sale e scende dalla scala per puntare le luci,
mentre Carmine è diventato la mente pensante. Sembra un semplice gioco di ribaltamento
dei ruoli, ma la scoperta di inquietanti verità scuoterà i precari equilibri trovati dai
personaggi e farà precipitare la commedia verso un finale inaspettato.
Il metateatro, specialità di Pirandello, viene interpretato da Edoardo Erba in chiave
più attuale e irriverente. Eppure la lezione del grande maestro siciliano irrompe
all’improvviso, quando il rapporto fra i due personaggi va oltre il limite del prevedibile, e fa
ritrovare alla commedia la sua matrice tragica.
Divertente, intelligente, prensile, interpretato da due grandi talenti del teatro,
sostenuto da una regia impeccabile, Maurizio IV si impone all’attenzione del pubblico
come una delle più interessanti novità italiane della stagione.
NOTE DI REGIA
Un duello teatrale. Ne esistono tanti nella drammaturgia contemporanea e di tradizione.
Ricordo, una bellissima commedia di Shaffer intitolata “Duel” di cui sono state fatte due
versioni cinematografiche; la prima (poco tempo dopo il debutto a Broadway) con
Lawrence Olivier e Michael Caine; la seconda molto più recente con lo stesso Caine (nel
ruolo che fu di Olivier) e Jude Law per la regia di Harold Pinter.
Edoardo Erba, in questa sua nuova opera, coglie lo spunto dalla parola “duello” e crea un
vero e proprio diorama di antagonismi diversi tra loro e collocati su molteplici livelli
d’ascolto; apparentemente lontani, uniti però da un sottilissimo filo quasi trasparente; ed
ognuno di essi collega gli unici due protagonisti in scena e le loro vite.
Un regista (Maurizio), un palcoscenico vuoto; la messa in scena de “Il Gioco delle Parti” di
Luigi Pirandello. Attesa. Non sono arrivate le scenografie, i costumi, i tecnici e
soprattutto, gli attori.
Un tecnico luci (Carmine)si. Lui è arrivato. Entra in palcoscenico. Ha paura a salire sulla
scala. Attende indicazioni dal regista.
Comincia il dialogo. Il diorama piano piano, insospettabilmente, comincia a prendere la
sua fisionomia, ma ha natura proteiforme… non è contestualizzabile… se non alla fine.
Sono contento di recitare questo testo accanto al mio amico Giampiero Ingrassia. È una
prova nuova per noi.
Chi avrà la bontà di venirci a vedere troverà senz’altro la piacevolezza di vederci immersi
in atmosfere che, prima, avevamo esplorato solo a tratti o, comunque, più
superficialmente.
Al cast creativo bisogna aggiungere Massimiliano Gagliardi, eccellente musicista, che ha
messo a disposizione di questa storia la sua più acuta sensibilità e eccellente conoscenza
musicale e Francesca Grossi, la nostra costumista. Entrambi miei collaboratori da molti
spettacoli che si uniscono alla mia assistente Manuela Scravaglieri.
Da parte mia ringrazio Alessandro Longobardi per aver creduto in questa operazione.
Sono ormai tre anni che lavoro per lui e ogni volta riscopro la piacevolezza di interagire
con persone competenti e desiderose di creare “avvenimenti teatrali”.
MAURIZIO IV, ti auguro di aver trovato in me un bravo regista.
Con educata circospezione,
Gianluca Guidi