Francesco Gazzara nel 2015 aveva rivisitato il repertorio dei Genesis fino al 1970, includendolo nel progetto Play me my songs. Nel recente album Here it comes again, pubblicato dalla Irma Records, si cimenta nel decennio 1971-1980 della stessa band ma aggiungendo anche i brani meno noti e quelli mai eseguiti dal vivo. Questo lodevole lavoro, offre inoltre veri suoni prog rispetto al tributo precedente, grazie all’impiego di strumenti quali Hammond, Mellotron, chitarre acustiche ed elettriche ed un pianoforte originale del 1878, modello Bechstain, accuratamente restaurato.
L’aspetto grafico del disco è ben curato come sempre e in copertina spicca un acquerello dell’artista Ugo Micheli che richiama proprio le copertine degli album che includono i brani qui riproposti. Di livello alto l’apporto dei musicisti che hanno collaborato al progetto: David Giacomini alla chitarra elettrica; Valerio Sanna al clarinetto; Dario Cecchini al flauto; Fabrizio Paoletti al violino; Giulia Nuti alla viola; Giorgia Pancaldi al cello; Stefano Corato al doble bass; Massimo Sanna al basso; Mauro Mirti alle percussioni. In rilievo i brani Heathaze (incisa dai Genesis nell’album Duke) e Undertow, pubblicata nell’album …And then there were three. Entrambe mai suonate nei concerti, dalla band.
Track list:
1. The Musical Box (11:01)
2. Supper’s Ready (23:03)
3. I Know What I Like (5:33)
4. The Carpet Crawlers (5:41)
5. Dance On a Volcano/The Lamb Lies Down On Broadwayl (4:37)
6. Eleventh Earl of Mar (7:33)
7. Afterglow (4:38)
8. Undertow (4:10)
9. Heathaze (4:59)
10. Guide Vocal (1:30)