Un passato punk, un futuro nello spazio, oscillando tra note e programmazioni.
La musica compie le sue fluttuazioni accanto a noi, proprio come i satelliti ruotano intorno ad un pianeta. E se l’astronomia e la fantascienza sono le sue passioni, Omar Cremon in arte Ø-Mars, ha davvero individuato la stella dimenticata.
“Lumina” è il suo esordio solista (prodotto da Lorenzo Corti, che ha già revisionato il suono di Cristina Donà e Giulio Casale) e pubblicato in tutti gli store digitali su etichetta Vrec Music Label. che arriva dopo decenni di musica, iniziata come batterista punk, per poi dirigersi altrove, ma non ovunque.
La forza dell’artista di stanza a Como, si evidenzia sin dal primo ascolto delle nove tracce, sorta di concept fantascientifico, è fissata nelle influenze, così poco presenti nella cultura italiana, e citare David Sylvian e Joy Division tra le proprie influenze, è già un attestato di stima nel mio personale tabellino. Ma troviamo ombre dello shoegaze e post rock, per gli echi languidi e delle strutture, sempre leggibili e per l’avanzare sicuro delle melodie, anche se apparentemente sullo sfondo.
Se ascoltiamo la dolcezza dell’iniziale “Sublime Soul”, il fascino a due voci di “Winter Sun”, il tocco cinematografico della title track, l’avanzare regale di “The Other Place”, con un basso rigido che solca la melodia, scopriamo che la new wave e pop elettronico camminano a braccetto.
“Made Of Stars” è il singolo che anticipa l’album e racchiude tutta la fascinazione della musica ardente ed allo stesso algida di Ø-Mars, con la sua voce che ricorda Federico Fiumani e l’idolo David Sylvian appunto, che declama una melodia misteriosa.
Se volete uscire dai soliti schemi di chitarre inutili o finta elettronica “Lumina” è un album che vi stupirà.