Domenica 4 Ottobre nella Casa dell’Abate Naldi (in Via Dante 24 nella senese S.Quirico d’Orcia) ci saranno stand per valorizzare l’artigianato locale ed il chitarrista fingerstyle Paolo Sereno offrirà un breve intermezzo musicale. Tutti assieme possiamo superare questo particolare momento storico e quella giornata è anche l’occasione per apprezzare lo sforzo che da anni porta avanti l’Associazione Dimore Storiche Italiane. Questa intervista mi è particolarmente vicina, perché mi ha permesso di ritrovare una ragazza che ho frequentato nel 1980: infatti il suo primo anno di Università coincideva con il mio, perché molti esami fondamentali di Agraria erano gli stessi di Scienze Forestali.
Prima dello scambio domande/risposte, ecco l’ intro che compare sul suo sito … La nostra Casa prende il nome da Matteo Naldi, medico ed archiatra del Papa Chigi, che vi abitò nel XVII secolo. Dalla fine del ‘600, la Casa dell’Abate Naldi è divenuta proprietà di Angelo Simonelli, esperto d’arte e collaboratore del Cardinale Flavio Chigi, Marchese di San Quirico. Una vena sotterranea di attenzione per le Arti si è dipanata lungo i secoli ed è rimasta nella Casa. Dal nostro antenato Simonelli, noi oggi la raccogliamo, la sentiamo nostra. La Casa dell’Abate Naldi è aperta e risuona di musica. Dal 2013 ospita la nostra Scuola di Cucina per tramandare il sapore vero dei piatti tradizionali. Noi la rendiamo Viva..
– Lorenza bentrovata: fra un mese hai in programma una bella iniziativa: ce ne vuoi parlare?
Sembra banale dire che ho sempre amato le cose belle… le cose fatte con passione, che vogliono trasmettere un messaggio. In questi anni mostre come queste si sono moltiplicate, a cominciare da Artigianato e Palazzo ideata più di 30 anni fa da Giorgiana Corsini, di cui tutti piangiamo la recente improvvisa scomparsa. Ma ce ne sono moltissime altre che uniscono bei giardini e stupende dimore ad un artigianato di eccellenza. Noi siamo gli ultimi arrivati. Nonostante questo nel 2018 abbiamo fatto il nostro primo tentativo, facendo coincidere la manifestazione con la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche. In questa giornata più di 400 dimore in tutta Italia e un centinaio solo in Toscana aprono le porte di giardini e cortili normalmente chiusi al pubblico per condividere una parte importantissima del patrimonio storico artistico italiano affidata esclusivamente alle cure dei proprietari. La prima edizione ha riscosso molto successo tra i visitatori, leggete sul blog com’è andata. Quest’anno, dopo un anno di pausa, volevamo ripetere l’esperimento. La giornata organizzata da ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane normalmente è a Maggio ma quest’anno a causa del Covid è stata spostata al 4 Ottobre. Proprio ieri ho inviato l’ultima email di conferma agli espositori. Devo dire che le loro risposte entusiastiche mi hanno commosso e mi hanno dato una ulteriore motivazione per andare avanti cercando di trasformare Arte e Artigianato a Casa dell’Abate Naldi in un appuntamento ricorrente.
– Con che spirito dobbiamo venire a trovarti il 4 Ottobre? Suggerisci di indossare dei panni da imprenditore o da semplice curioso?
Assolutamente non quelli dell’imprenditore. Temo che oggi le cose belle valgano meno di quello che costano e questo vale per i nostri monumenti (di cui l’Italia e la Toscana in particolare sono piene) e per le dimore storiche affidate alla cura di persone normali che spesso dedicano tutta la vita al loro mantenimento e per meravigliosi oggetti creati dai nostri amici artigiani. Direi che la curiosità è un’ottima motivazione, aggiungerei che deve essere accompagnata dal desiderio di capire quello che è dietro alle cose, nel nostro caso soprattutto l’arte e la storia.
– Sono spesso vittima di nostalgia per i primi mesi che abbiamo passato assieme sui banchi universitari: tu invece?
Nostalgia forse no, non tornerei indietro. Ma è stato un periodo bellissimo, ha coinciso con il mio trasferimento in Toscana; avevo fatto le scuole a Milano anche se ho sempre tenuto a sottolineare che sono ligure da 4 generazioni! L’università mi ha permesso di studiare finalmente solo quello che mi piaceva e mi ci sono buttata a testa bassa . Oggi mi rendo conto che lo studio non basta, non sapevo veramente niente del mondo reale, delle aziende agricole in cui o con cui avrei dovuto un giorno confrontarmi. Alla fine non ho fatto l’agronoma di professione ma sono stata felice di aver studiato agraria e questo forse sì lo rifarei.
– Abbiamo appena affrontato dei mesi terribili per questa pandemia; oltre a livello personale, tu hai affrontato anche delle conseguenze lavorative…
I bilanci della nostra azienda agricola sono basati per la maggior parte sull’attività dell’agriturismo. Il nostro è Il Rigo, che ho aperto con mio marito pochi anni dopo la laurea in agraria: quest’anno ha compiuto 30 anni. Avevamo in mente di celebrarlo con famigliari e ospiti storici, ma le cose sono andate molto diversamente….Per fortuna l’attività agricola non si è fermata e mi ritengo molto fortunata ad aver trascorso i terribili mesi del lockdown in un posto così bello come la Val d’Orcia.
– Quando devi ricaricare le batterie, sicuramente ti rivolgi alla tua cerchia familiare. Poi ti butti su un libro o su un disco? Oppure scegli un film?
Per “staccare la spina” sicuramente preferisco un libro, romanzi soprattutto. La musica e i film li apprezzo molto ma ho bisogno di assere già riposata per godermeli davvero. Ascolto musica in macchina, soprattutto. In casa è difficile, è troppo grande e avrei bisogno delle cuffie come quando sono fuori…. E in casa non sto mai ferma….
– Musicalmente quali sono stati gli artisti che hai amato in gioventù? Quali invece quelli che ultimamente ti hanno ammaliato di più?
Da ragazza amavo soprattutto i cantautori italiani, Guccini, De Andrè, De Gregori, Bennato. Ascoltavo anche altra musica, forse non la capivo però mi piaceva. Sicuramente metterei i Pink Floyd in primo piano e ricordo che apprezzavo anche gli Emerson Lake and Palmer e Crosby Still Nash & Young. Poi al tempo dell’università un’amica mi ha fatto conoscere Bruce Springsteen, era una passione!!! Da grande ho ascoltato molto di più la musica classica che non conoscevo da giovane. Mia figlia è diplomata in conservatorio, non so se ho cominciato io a proporgliela o se la sua passione era innata, ma è stato un percorso in parte condiviso! Parlando di musica non posso non menzionare Paolo Conte e poi Vinicio Capossela, che ho imparato ad ascoltare nei pochi anni in cui ci siamo avventurati ad aprire un bar-enoteca….ma è una parentesi chiusa- non la musica di Capossela che alcuni anni fa sono andata a sentire a San Galgano – ma il bar !!!
– Ridiamo l’appuntamento per il 4 Ottobre a S.Quirico d’Orcia…
Domenica 4 Ottobre vi aspettiamo numerosi. La casa e la mostra aprono alle 10 e saranno aperti fino alle 18 . Consigliamo di visitare il nostro sito per avere un’anteprima della nostra casa e di seguirci su Facebook e di visitare e seguire il sito delle Dimore Storiche Italiane .soprattutto per i problemi organizzativi che il rispetto delle regole potrebbero causare.
Probabilmente verrà predisposto un sistema di prenotazione delle visite per fasce orarie che renderà non solo più sicuro ma anche più piacevole sia la visita della mostra che della casa e del suo piccolo giardino pensile. Spero di aver dimenticato qualcosa, così la visita riserverà delle belle sorprese!
L’agronoma springsteeniana Lorenza Santo e l’appuntamento per il 4 Ottobre a S.Quirico d’Orcia
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