Una serata straordinaria, tra soul music, pop e rhythm and blues, in cui Nina Zilli ha confermato le sue doti di grande artista e performer, confermando di aver dato un contributo decisivo alla musica italiana. Lunedì 17 agosto Nina Zilli ha tenuto un concerto a Rivisondoli, in provincia dell’Aquila, in occasione del Rivi Sound Festival. Lo show fa parte del “Mini Zilli Tour 2020” che in questo mese di agosto vede l’artista protagonista in quattro appuntamenti, dopo un breve periodo di assenza dalle scene, interrotto lo scorso giugno con l’uscita del nuovo singolo Schiacciacuore.
Come ha spiegato la cantante “in questo momento è molto importante esserci. Con l’emergenza Covid-19 abbiamo imparato, o imparato nuovamente, a usare anche il condizionale per i nostri programmi, per i progetti che avevamo messo in cantiere. Io che per i miei dieci anni di carriera mi ero immaginata un grande tour con il quale festeggiare una lunga avventura, ho dovuto rivedere i piani ma non per questo mettendoci meno energia e sentimento”. Una formazione essenziale sul palco, composta da quattro elementi, ovvero la stessa artista, più pianoforte, chitarra e un dj, per un performance sicuramente più intima, ma non per questo meno coinvolgente di show con formazioni al completo. Le norme legate all’emergenza in corso hanno indotto il Comune di Rivisondoli a prevedere un doppio spettacolo (un po’ come si faceva negli anni ’60): uno pomeridiano e uno serale. In un’ora di show l’artista ha proposto tutti i suoi maggiori concerti, trascinando tutto il numeroso pubblico presente con la sua anima soul.
Nina Zilli, elegante e sensuale come sempre, si è presentata sul palco alle 22.15 accompagnata dai suoi musicisti. Ad aprire la scaletta è “Mi hai fatto fare tardi?”, il brano scritto con Dario Faini, Calcutta e Tommaso Paradiso e contenuto nel suo ultimo disco “Modern Art” (2017). Quindi spazio alle hit come “50 mila” e a brani di classe come “L’inferno”, “Bacio D’A(d)dio”, fino alla sanremese “Per sempre”. L’anima soul dell’artista, che non ha fai fatto mistero della sua passione per gli anni ’60 e la musica della Motown di Detroit, è uscita fuori grazie a brani come “Sola”. L’artista ha ricordato al pubblico i mesi difficili del lockdown e ha spiegato che “se è vero che anche dai momenti più difficili si possono avverare grandi sogni allora Rivisondoli “Dormi, Dormi”, lanciando così il brano omonimo. Poi un vibrante omaggio a Etta James, e quindi di nuovo un messaggio al pubblico. “Se c’è qualcuno che questa sera si deve lamentare è madre natura. Lasciamola stare. Per un mondo migliore cantiamo insieme questa canzone”. Ed è partita così la nuova Schiacciacuore. Nonostante l’aria fresca, Nina Zilli si è tolta per un po’ la giacca e si è fatta così ammirare in tutta la sua eleganze e classe. Poi il momento delle hit: “L’amore è femmina”, “L’uomo che amava le donne”, “Penelope” e la cover di “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri. Quindi il tempo di presentare la band e poi l’ultimo pezzo in scaletta, ovvero “L’amore verrà”, cover – come sottolineato dall’artista nell’introduzione – del classico Motown “You Can’t Hurry Love” delle Supremes. Applausi a cielo aperto, ma il pubblico l’ha richiamata a gran voce. Così l’artista ha regalato un’ultima vibrante versione di “Schiacciacuore”.