E’ morto oggi, dopo una lunga malattia, il regista Alan Parker. Aveva 76 anni. Il regista era tra i più apprezzati in ambito musicale soprattutto per la sua particolare passione per la musica rock e il musical. Suo il film “Pink Floyd-The Wall” (1982), basato sul celebre doppio album dei Pink Floyd e interpretato da un allora semisconosciuto Bob Geldof, nella parte di Pink. E ancora il celebre “Fame – Saranno Famosi” (1980), il film cult “The Comitments” (1991) e il musical “Evita” con Madonna (1996). Celeberrime le colonne sonore dei suoi film, come quella realizzata da Giorgio Moroder per il film “Fuga di mezzanotte” (1978).
Molto legato all’Italia. Il 21 marzo 1997 ricevette dal Sindacato giornalisti cinematografici il Nastro d’Argento europeo. ”E’ il primo premio che ricevo dai critici. Forse hanno voluto risarcirmi per l’ Oscar mancato. Intanto io sono felice che in Italia “Evita” sia piaciuto a pubblico e critici, mi consolo con le cinque nomination all’Oscar e me ne stò in vacanza in Toscana perché’ la serata dell’ Academy è noiosa se non sei in gara”, disse il regista Alan Parker di passaggio a Roma il 21 marzo 1997 per ritirare il premio, “E’ strana gente quella degli Oscar; è sempre un mistero come lavorino. Ma sta di fatto che la mia esclusione ha fatto più’ scalpore di tutte le altre scelte. Arrivo adesso dall’Argentina dove mi chiamano “il pirata”, dove “Evita” è stato amato e odiato, dove hanno anche bruciato alcuni cinema in cui si proietta. Ma il tutto era in programma”. Parker considerava Hollywood “come un libretto d’ assegni. Va bene finché’ il conto è coperto e finché sono io a usare gli studios e non il contrario”. Inoltre sosteneva di vivere “meglio a Londra, un luogo all’avanguardia soprattutto nella musica. Ma per ora io mi godo la vita e non faccio progetti”. Al regista il Porretta Blues Festival dedicò una retrospettiva nel dicembre 2006. Il regista intervenne in occasione della giornata conclusiva, in occasione del convegno dedicato alla sua filmografia.
Per gli appassionati di musica rock Alan Parker è anche l’autore di un documentario su Sid Vicious (“Who Killed Nancy?). Nell’opera si sosteneva la tesi che Sid Vicious non uccise la sua ragazza americana, Nancy Spungen. Il film uscì in occasione del trentennale della morte dell’ex bassista dei Sex Pistols, morte che avvenne per sospetta overdose mentre questi era in libertà su cauzione in attesa del processo per omicidio. Nancy, che con Sid – vero nome John Simon Beverley – condivideva la passione per la musica e la droga, morì dissanguata dopo essere stata accoltellata il 12 ottobre 1978, nel Chelsea Hotel a New York. La madre del musicista, Anne Beverley, si era battuta per testimoniare l’innocenza dell’ex Sex Pistols fino al suicidio avvenuto nel 1996. A Parker, che era suo amico, chiese di dimostrare l’innocenza di Sid. Tra le cose scoperte dal regista: il fatto che quando Nancy veniva uccisa, Sid aveva preso 30 pillole di Tuinal, un potente sedativo, e quindi era probabilmente privo di sensi; nella stanza d’hotel dove avvenne il delitto c’erano le impronte di sei persone, nessuna delle quali venne interrogata; i soldi di Sid e Nancy erano spariti; secondo testimoni un tossicodipendente di nome Michael visitò la coppia, e fu poi visto con una mazzetta di soldi legati con l’elastico dei capelli viola di Nancy.