“La tigre e il dragone” è un film di Ang Lee, con la colonna sonora curata da Tan Dum (premio oscar per la colonna sonora) che si è avvalso del vibrante violoncello di Yo-Yo Ma. La canzone finale “A Love Before Time” è cantata da Coco Lee. Tornando a Yo-Yo Ma non bisogna dimenticare che nella sua lunga e ricca carriera, ha collaborato con Ennio Morricone eseguendo il brano “Malena” facente parte dell’album “We All Love Ennio Morricone”. Sempre in onore del compositore italiano, scomparso nei giorni scorsi, ha realizzato l’album “Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone”.
Ang Lee si è occupato della regia del primo Hulk digitale con le fattezze di Eric Bana. Mentre la colonna sonora era affidata al Danny Elfman già reduce di esperienze Marvel con Spider-Man. “La tigre e il dragone” ha inoltre in comune con “Matrix” e “Kill Bill” il coreografo di arti marziali Yuen Wo Ping ( a sua volta regista del “Drunk master” di Jackie Chan con la sua arte marziale dell’ubriaco). E’ stato proprio “Matrix” a riportare in auge, i combattimenti Wire-fu a gravità zero della storica cinematografia di Hong Kong. Già nel film del 1987 “Storia di fantasmi cinesi” di Siu-Tung Ching la tecnica Wire-fu era stata ampiamente utilizzata senza però l’ausilio della cancellazione delle funi che sorreggono gli attori, tramite computer graphics. Inoltre è interessante notare come nel videogioco “Last Blade” del 1997 (SNK) ci sia lo stesso personaggio interpretato da Choe Yun Fat nella “Tigre e il dragone” (a sua volta derivato al mitico maestro di arti marziali Wong Fei-hung). Tornando a “Kill Bill” di Tarantino, non tutti sanno che per il secondo episodio si è avvalso della colonna sonora di Robert Rodriguez per un misero dollaro, mentre quando Rodriguez anni dopo è tornato dietro la macchina da presa per girare “Sin city” Tarantino si è sdebitato girando un segmento del film per un dollaro.
“La Tigre e il dragone” ha inanellato nel 2000 i seguenti oscar: miglior film straniero, miglior fotografia, miglior scenografia e miglior colonna sonora, infatti Ang Lee è riuscito a trasmettere in una storia d’amore, tutto il fascino dell’oriente e delle sue enigmatica mitologia, servendosi del violoncello di Yo-Yo Ma che accompagna i personaggi leggendari verso il loro avverso e poetico destino.
A cura di Jean-Pierre Colella