Brando Madonia: esce il nuovo singolo La festa e apre i concerti di Max Gazzè a Roma

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Brando Madonia (nato a Catania, classe 1990, secondogenito di Luca Madonia) l’8 maggio ha pubblicato per la Narciso Records di Carmen Consoli il suo primo singolo “I pesci non invecchiano mai”, che anticipa il suo disco d’esordio, lo abbiamo intervistato alla vigilia dei tre concerti romani di Max Gazzè alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma che aprirà il 2, 3 e 4 luglio

Brando Madonia

Dopo l’esperienza con i Bidiel (con cui sei andato a Sanremo giovani nel 2012) questo è il tuo esordio come solista… B.M. “Esattamente, per me è come se fosse un nuovo inizio, un nuovo percorso, dopo l’esperienza della band che è durata un po’ di anni, abbiamo fatto 2 album in studio, uno nel 2012 e l’altro nel 2016, l’esperienza c’è stata, tanti concerti live, la classica gavetta come è giusto che sia, poi il gruppo come capita a molte band si è sciolto, ma io ho continuato a fare musica insieme a mio fratello Mattia (il primogenito di Luca, ndr.) con cui ho sempre collaborato alla composizione…”

Mattia era un po’ l’autore invisibile nei Bidiel… B.M. “Esatto, e abbiamo continuato anche in questo progetto mio solista, collaboro con lui, musica e testi, abbiamo fatto tutto insieme, ed è uscito grazie alla Narciso Records l’etichetta fondata da Carmen Consoli, che ringrazio sempre per aver creduto nel progetto, le sono piaciuti i brani e abbiamo iniziato a registrare, è uscito il primo singolo “I pesci non invecchiano mai” che è l’apripista di questo nuovo progetto…

C’è anche un video con i disegni che sembrano fatti da un bambino… B.M. “Sì sono fatti realmente da un bambino, ci piaceva dare questa immagine di unione della musica fiabesca e onirica con un bambino che disegna questa ragazza che dorme e sogna, e fa tutti questi viaggi, ci è piaciuto molto come si sono sposate queste due cose…”

Ma ha qualcosa a che fare con il lockdown che abbiamo vissuto questa canzone?
B.M. “Non è stato scritto in questo periodo di lockdown e non è stato fatto apposta perché già c’era prima, però visto che è uscito l’8 maggio, quindi subito dopo, mi piaceva iniziare il progetto proprio con questa canzone, lenta, il brano vuole costruire il proprio futuro attraverso i ricordi del passato, questo è il messaggio, siccome dimentichiamo spesso tante cose, perché siamo bombardati da tanti input diversi, invece secondo me è importante ricordarsi le esperienze del passato e sfruttarle per costruire il proprio futuro, è capitato di farlo uscire in questo periodo così, un po’ buio…”

Ho letto che il 3 luglio uscirà “La Festa”, il secondo singolo… B.M. “Sono strafelice perché il 2, 3 e 4 sarò a Roma ad aprire i concerti di Max Gazzè, ho avuto questa notizia stupenda, quindi la seconda sera dei live sarà l’uscita del secondo singolo, e poi non credevo di poter tornare a suonare live così presto e soprattutto non pensavo di aprire i concerti di Max Gazzè, quindi per me è stata una doppia notizia strabella…”

Sono i primi concerti pop grandi che si fanno a Roma dopo il lockdown, fino adesso aveva ricominciato solo il jazz praticamente… B.M. “è vero, infatti per me sarà un onore aprire questo concerto, sono emozionatissimo ma anche molto carico, ho tanta voglia di suonare, poi io farò brani chitarra e voce, proprio nudi e crudi, sarò solo, in versione super acustica, però mi piace anche formazione minimale perché comunque molti brani nascono proprio chitarra e voce, poi tutto il resto si aggiunge dopo, ma questa è una formazione molto semplice e intima che mi rappresenta…”

Poi tu sei figlio d’arte quindi immagino che il mestiere l’hai imparato in casa… B.M. “Sì ovviamente sono cresciuto in mezzo alla musica, da quando ero piccolo mi piaceva ascoltare musica, andare i concerti, avere strumenti in casa era normale, poi crescendo è cresciuta anche la passione per la musica, e anche in modo involontario mio padre me l’ha trasmessa, e così provo a tenere viva questa passione per la musica che è il sogno della mia vita…”

Hai partecipato anche all’ultimo disco di Luca Madonia “La Piramide” (con tantissimi ospiti, da Battiato a Morgan, Ruggeri, Consoli, Giovanardi, ecc.) duettando con lui in “A volte succede”… B.M. “Sì tra l’altro è il primo brano ufficiale che abbiamo fatto insieme, ovviamente è capitato spesso di suonare insieme in casa, live, ecc. ma ufficialmente questo è il primo brano che abbiamo registrato insieme e mi fa molto molto piacere il fatto che ci sia e rimarrà…”



Poi è un disco importante, è arrivato tra i finalisti alle Targhe Tenco per il miglior disco dell’anno…
B.M. “Infatti era molto felice di questa notizia, non se l’aspettava ed era molto contento, e anch’io sono molto felice per lui…”

Notavo la coincidenza che tu sei del 1990 e Luca nel 1991 pubblicava il suo primo disco solista “Passioni e manie”, me lo ricordo quando uscì, c’erano brani bellissimi come “Solo come pare a te”… B.M. “Sì è vero, non ci avevo pensato a questa coincidenza, io ero piccolissimo ma già da bambino ricordo che mio padre suonava queste canzoni a casa, che le sentivo, mi ricorda l’infanzia…”

Quali sono state le tue influenze musicali oltre ai Denovo e alla scena catanese degli anni ’90 che era definita la “Seattle italiana”? Battiato, Carmen Consoli, ecc. B.M. “Quelli sicuramente, io poi ho ascoltato sempre tanta musica, di generi anche diversi, ovviamente ho un mio gusto, è normale che poi uno si focalizzi su un genere musicale anche se non mi piace troppo etichettare ogni cosa, non saprei nemmeno come farlo, se dovessi scegliere per forza un nome direi i Beatles perché li ho sentiti e risentiti e sono rimasto folgorato dalla genialità, quando li riascolto e mi ricapita dico che è incredibile come abbiano fatto a fare capolavori di generi così diversi, quasi tutto più di 50 anni fa, è difficile superarli…”

Io poi sono un lennoniano quindi con me sfondi una porta aperta, i Beatles poi sono anche il principale riferimento dei Denovo, io nel nostro piccolo Luca Madonia e Mario Venuti li ho sempre considerati un po’ i nostri Lennon e McCartney, ho sempre ammirato la loro vena melodica e compositiva molto elegante e molto british… B.M. “Certo, anche mio padre va pazzo per i Beatles, è un bel paragone direi, ovviamente con le dovute proporzioni…”

Riascoltando qualcosa dei Bidiel ho trovato un pezzo che si chiama “Polvere” con un bellissimo video che mi ha ricordato qualcosa degli Strokes… B.M. “Sì io gli Strokes li ho divorati proprio durante l’adolescenza, li ho ascoltati tantissimo, mi piacevano tanto e mi piacciono ancora, ho ascoltato recentemente anche il loro nuovo disco uscito poco tempo fa, loro hanno sempre qualcosa di interessante, a parte il legame con l’adolescenza, per cui è ovvio che qualcosa alla fine esce fuori perché ce l’hai dentro e quindi ci sta che componendo ci sia qualche richiamo…”

Con i Bidiel avete esplorato più il mondo del rock indipendente… B.M. “Sì esatto, è stata una bella esperienza di crescita e lavorativa, mi è servita moltissimo per conoscere mondi nuovi, festival, le prime interviste, ecc. mi porterò tutto il bagaglio dietro e spero di poterlo sfruttare anche per la mia carriera solista, è stata una bellissima gavetta…”

Tuo fratello Mattia invece canta e suona o fa solo l’autore? B.M. “No, lui suona pure, abbiamo suonato spesso insieme a casa ma non è mai voluto apparire in prima linea, anche io sono timido di base però mi piace comunque espormi in prima persona, invece con lui abbiamo sempre lavorato così, lui ama restare dietro le quinte ma abbiamo sempre collaborato, sia alla musica che ai testi, e lo abbiamo fatto anche per questo mio ultimo progetto…”

Quando farai concerti con la tua band te lo porterai anche in tour? B.M. “Se vorrà sicuramente ma conoscendolo probabilmente mi dirà di no, comunque quando arriverà il momento di un concerto solo mio ci sarà una band, perché i brani sono stati registrati con una band al completo e con tanti strumenti e quindi sarà così anche per i live, spero presto…”

Quindi il tuo primo disco è già pronto? quando uscirà? B.M. “La data precisa ancora non te la so dire, però dopo i primi due singoli andremo avanti con altre canzoni fino ad arrivare all’uscita dell’album che racchiude tutto il lavoro che è stato fatto, bisogna valutare le ultime cose, il grosso del lavoro è già stato fatto…”

Ci vediamo alla Cavea dell’Auditorium allora, speriamo che le condizioni non siano troppo stringenti, avevi già aperto altri concerti di Gazzè? B.M. “Ci saranno 1000 posti circa a sera, avevo aperto un suo concerto con i Bidiel all’Estragon di Bologna nel 2014 credo, è stato bellissimo, l’avevo conosciuto all’epoca, sono strafelice di avere questa opportunità di aprire questi tre concerti anche soprattutto per il periodo storico che stiamo vivendo…”

Tu come l’hai vissuta questa quarantena? B.M. “A Catania, cercando di ingannare il tempo in tutti i modi possibili, tra alti e bassi perché la situazione è stata abbastanza surreale e inaspettata, per fortuna la morsa si è allentata e speriamo che il peggio sia passato, anche se per fortuna al sud la situazione è sempre stata più tranquilla rispetto al nord Italia, ma c’è stato un momento brutto anche dal punto di vista emotivo e mentale, oltre che economico…”