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Nel 1984 Paul Simon scopre la musica del Sudafrica. Affascinato dai nuovi suoni e da quei ritmi sincopati s’imbarca in un progetto ambizioso e due anni dopo pubblica “Graceland”
Folgorato dall’ascolto di un’audiocassetta fattagli avere da un amico, nel 1984, Paul Simon scopre la musica del Sudafrica. Affascinato dai nuovi suoni e da quei ritmi sincopati s’imbarca in un progetto ambizioso che lo riporterà sulla cresta dell’onda. L’album Graceland, il frutto di quell’idea, esce nell’agosto del 1986 e rappresenta da diversi punti di vista una svolta nella carriera di Paul Simon che da quel momento stacca definitivamente il suo nome da quello di Art Garfunkel. Fondamentale, per il progetto, sarà la collaborazione di Joseph Shabalala, leader del coro zulu Ladysmith Black Mambazo che nel disco darà vita a diversi suggestive duetti.
Shabalala ispira anche Simon nella scrittura di uno dei pezzi più poetici di Graceland. A lui è infatti dedicata Under African Skies, un acquerello sonoro di rara bellezza, che incarna alla perfezione lo spirito multiculturale di quel progetto. Nel disco, Simon duetta con Linda Ronstadt, voce sublime del panorama pop rock americano, cui dedica diversi versi della canzone.
Nel tour mondiale di Graceland, Under African Skies vede Miriam Makeba, “Mama Africa”, al fianco del songwriter newyorkese che continua oggi a riproporre quel brano nei suoi concerti con feeling e gusto afro.