La prima cosa che ho pensato è stato memoria loci, ma anche historia magistra vitae e di come (per capire il presente), dobbiamo per forza rifarci al passato, anche recente. Queste considerazioni filosofiche mi fanno gioire nel dirvi che nasce Lost Tapes a cura di Livio Minafra: questa idea è una raccolta di cd biografici per riscoprire grandi musicisti dimenticati, spesso in modo vergognoso.
Nato nel centro storico di Ruvo di Puglia il 4 Giugno 1931 da una famiglia semplice, Enzo Lorusso è il protagonista della prima di cinque uscite discografiche incluse nel progetto Lost Tapes. In occasione dell’anniversario di nascita del musicista, il 4 Giugno è prevista la pubblicazione, in coproduzione con l’etichetta Angapp Music, del primo volume, dedicato appunto alla riscoperta di Enzo Lorusso.
L’idea di Livio Minafra nasce nel 2017, in seno al progetto Iazz Bann – Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo di cui è autore lo stesso professore del Conservatorio. Ad ispirarlo la voglia di portare sotto i riflettori una classe di sassofonisti jazz di Ruvo di Puglia, alunni della Scuola di Musica dei maestri Antonio e Alessandro Amenduni; musicisti che fecero e faranno nuovamente parlare di sé in tutta Italia e oltre. Da Enzo Lorusso a Santino Di Rella fino a Santino Tedone, sax alto dell’Orchestra Rai di Roma dagli anni ’50 agli ’80, nonché Pino Minafra, trombettista jazzista di fama internazionale, nativo di Ruvo di Puglia, anch’egli figlio della Banda, generazione successiva ai nomi summenzionati.
Si tratta di un lavoro di ricerca che ha portato Livio Minafra a raccogliere video, foto, audio, interviste a protagonisti, sopravvissuti, eredi e persone vicine a questo mondo che fu (fra cui spiccano Beppe Vessicchio e Michele Marvulli) al fine di realizzarne un docufilm. Da qui, dato il buon numero di audio raccolti, Minafra ha pensato di creare una collana di cd biografici: frutto di un lavoro di restauro condotto dal pianista pugliese su tre vecchie cassette che hanno consentito a Minafra di riascoltare l’artista scomparso e di dedicargli questa pubblicazione.
Al centro della prima uscita di Lost Tapes, vi è dunque un musicista che nell’immediato dopoguerra, dopo le prime esperienze da clarinettista, rapito dal jazz e probabilmente influenzato da Santino Tedone, suo compagno di banda, volle dedicarsi anche al sax contralto e al sax baritono. Poté girare l’Italia e l’Europa assieme a Cosimo Di Ceglie, Peppino Principe, Fred Bongusto, Mina, Pippo Caruso, Henghel Gualdi e molti altri partecipando, tra le altre cose, a due Sanremo e a due anni di tournée in Italia con Perez Prado, nel 1957 e ’58, che lo voleva con sé in America.
Le prime tre tracce presenti nel cd restaurato da Minafra sono del 1952, registrate dal biscegliese Peppino Valls ed appartengono all’Orchestra di Mimì Laganara. La registrazione è fortuita e risulta effettuata in un teatro durante delle prove, con un filofono, e ci permette di apprezzare Lorusso al sax alto e al clarinetto. Si potranno ascoltare 32 Battute in Fa di Domenico Laganara, “Senza tregua” di Angelo Giacomazzi, “In a sentimental mood” di Duke Ellington e “At the Woodchopper’s Ball – Il ballo del taglialegna” di Joe Bishop e Woody Herman. Segue “Um bahiano a Paris” di José Franca e Daniel Marechal, in trio, la cui formazione e data risultano sconosciute. Seguono poi cinque brani suonati con qualità e con tratti di verve mingusiana. Infine, chicca di questa raccolta, le uniche due registrazioni jazz di un inedito Michele Marvulli, alle prese anche con l’improvvisazione. Documenti più unici che rari del passato allegro del grande pianista.