Ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Marco Cipolletti, il frontman dei Mad Dogs, e sono andato diretto al sodo..
– Marco, cosa sono e cosa significano per voi del gruppo il monicker Mad Dogs?
Ciao, i Mad Dogs, sono una band rock’n’roll; è attitudine, passione e libertà, è il gancio che tiene ancorata la parte più viva e vera di noi.
– Cosa significa fare musica propria? Personalmente ho fatto sempre, o quasi, fatto musica propria; quando lo fai ti metti in gioco, la partita è difficile e la posta sul tavolo è più alta però, nonostante i momenti più difficili, la gratificazione che ne deriva è enorme. Non voglio fare polemica con il mondo delle cover band, ognuno sceglie la sua strada e va bene così .
– Avete qualcuno che vi segue, un produttore, un’etichetta?
Da anni collaboriamo con Go Down Records, storica etichetta italiana che si occupa di psych rock, stoner, doom, desert rock, garage rock, ’60s, hard rock, ‘70s. Il loro contributo, diretto o indiretto, ci ha sempre stimolato ed aiutato a crescere come band. Il nostro ultimo disco, che stiamo ultimando, è stato registrato in Veneto tramite Go Down con il lavoro di Daniel Grego (mal de testa recordings), fonico e persona eccezionale che ci aiutato anche nel processo di produzione dell’album. Siamo contenti del rapporto che si è creato sia con l’etichetta che con le band che vi gravitano intorno. Da sempre lavoriamo anche qui nelle Marche per far crescere questo movimento ed aiutare la scena rock’n’roll, tramite concerti, festival ecc…
– Come avviene la composizione dei brani?
Solitamente si arriva in sala prove con una pezzo che poi tutta la band (Marco Cipolletti : voce & chitarra Luca Zenobi: chitarra, Simone Mosciatti: basso e Giacomo Zepponi : batteria) arrangia insieme; è sicuramente il metodo più fruttuoso per ottimizzare il lavoro; è comunque capitato che qualche canzone sia nata da una jam in sala prove. Sono molto contento della stabilità che il gruppo ha costruito negli ultimi anni, ci ha permesso di avviare un processo di crescita, che non vogliamo fermare, portandoci ad allargare i nostri orizzonti musicali e stimolando la band a mettersi in discussione. Ricercare la giusta sonorità per caratterizzare il sound di un gruppo è fondamentale, rolling stones docet…
– Ci sono altre esperienze extramusicali che sentite avere un risvolto anche nel vostro modo di suonare a livello singolo e nel gruppo? Ogni esperienza che vivi ricalca quello che suoni e come lo suoni, credo ogni musicista sia empatico verso questo.
– C’è bisogno di rilanciare la musica dal vivo e se si, come? Questa è una domanda difficilissima…la musica live è fatta di aggregazione, di questi tempi la situazione è piuttosto difficile e delicata a livello mondiale. Già la musica dal vivo è in crisi, (credo soprattutto a causa di uno scarso interesse nei più giovani), se mi metto nei panni dei gestori di locali posso solo immaginare le tante preoccupazioni e problemi quotidiani che devono affrontare per gestire il presente e pianificare il futuro. Penso che un concerto in streaming o al drive-in non sia un concerto vero. La tutela delle persone va prima degli individualismi, forse l’attesa è l’unica via, nel mentre però la musica deve continuare a vivere, acquistate dischi, supportate le band, soprattutto underground.
– Questa quarantena generale che tipo di impatto ha avuto sul gruppo?
Residiamo in 4 comuni diversi quindi non ci siamo più potuti vedere di persona. Ci siamo sentiti spesso via Whastapp per pianificare i lavori per la chiusura ed uscita del nuovo album, non abbiamo perso entusiasmo, abbiamo bevuto qualche birra in più.
– Cosa ci dobbiamo aspettare dai Mad Dogs nel futuro prossimo?
C’è tanta roba che bolle in pentola, abbiamo un nuovo album quasi pronto, dovrebbe uscire entro fine anno, probabilmente anticiperemo il disco con un singolo, magari in estate. Non sveliamo troppo però, mi raccomando, seguiteci sui nostri canali. Inoltre entro l’anno spero possa uscire in vinile anche la compilation “A fistful of rock & roll vol.6”, in questa serie di raccolte, sulle migliori proposte high energy rock’n’roll a livello mondiale, curata da Sal Canzonieri degli “Electric Frankenstein” c’è un nostro brano, “I can move” tratto dal vecchio disco “Ass shakin’ dirty rollers”.
A stretto giro mi sento di segnalare l’uscita della compilation Go Down Records 2003 – 2020 che racconta la storia dell’etichetta in 28 brani, sull’edizione digitale ci siamo anche noi con il brano “Point of View “. Nell’attesa dell’uscita del nuovo album abbiamo ancora qualche copia di “Ass Shakin’ Dirty Rollers”, per avere la vostra contattateci su facebook o su maddogs.band@gmail.com la spilletta è in omaggio