I capelli rossi di Rossella Seno: ora legati, ora scompigliati, ora nascosti sotto improbabili copricapo. Sono stati loro, quei capelli, il “punto focale” della cantattrice veneziana, che è tornata al suo pubblico con “Pura come una bestemmia”.
Rossella Seno in questo disco (pubblicato da Azzurra Music) si pone l’obiettivo di scuotere “anime e coscienze”, nelle sue canzoni che parlano d’immigrazione, violenza nei confronti dei deboli, oltre a ambiente ed ecologia, e all’indifferenza che caratterizza sempre di più i giorni nostri.
La forma dell’incontro è complessa, avvalendosi di autori e collaboratori del calibro di Lele Battista, Massimo Germini (storico chitarrista di Roberto Vecchioni), Pino Pavone (che firmò gran parte della discografia di Piero Ciampi), Piero Pintucci (firma di alcuni celebri canzoni di Renato Zero), Michele Caccamo (poeta tradotto in cinque lingue e considerato nei Paesi Arabi il “Poeta della fratellanza”), Matteo Passante, Lino Rufo che ha musicato un testo di Sanguineti e Federico Sirianni, il cui brano è preceduto da una poesia di Erri De Luca.
Il risultato è degno di quella nostalgia che sembra aver preso il mondo della musica e che si è concretizzata in innumerevoli tributi. Per teatralità, temperamento drammatico e potenza espressiva, Rossella Seno si cala perfettamente nel ruolo che gli è congeniale, e anche i mezzi vocali sono eccellenti. Straordinaria appare invece la maturità dell’ interprete, capace di aderire alla malinconia esistenziale della musica dei suoi autori, ma anche alla sua solare, spudorata vitalità, come una seconda pelle.
Canzoni come “La chiamano strega”, “La città è caduta”, “Io che quando posso”, o ancora “Principessa”, trovano in Rossella Seno una voce ed una “attrice” ideale. Del resto, l’artista e la canzone d’autore non sono un intreccio recente. Il brano “Luna su di me”, scritto da Germini e Fiorucci, è in favore di Animals Asia, per la protezione e il salvataggio degli orsi tibetani
Rossella Seno offre un disco perfetto, senza sbavature, dove ha messo la sua presenza scenica e la sua voce (straordinaria nei toni bassi) al completo servizio della musica italiana.