Oggi il compositore, musicista e produttore Giorgio Moroder compie 80 anni. Un grande traguardo per l’artista, considerato uno dei padri della musica elettronica e della Disco Music, e con all’attivo numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi Oscar, ci cui uno per la migliore colonna sonora (“Fuga di mezzanotte” nel 1979) e due per la migliore canzone originale (“Flashdance” nel 1983 e “Top Gun” nel 1987). Una grande carriera per il compositore italiano nato il 26 aprile del 1940 a Ortisei (Bolzano) in Val Gardena.
Nei giorni scorsi l’artista è stato raggiunto al telefono a Los Angeles dal quotidiano “Alto Adige”. “Non ho tanta voglia di parlare, è un momento difficile. Pensate a come posso sentirmi, a 80 anni, chiuso qui mentre avrei dovuto invece partire per l’Alto Adige e per tanti altri impegni piacevoli”, ha dichiarato Giorgio Moroder, che in questi giorni avrebbe dovuto presenziare a Bolzano alla prima del musical “I feel love” prodotto dalle “Vereinigte Bühnen Bozen” e, invece, la pandemia da coronavirus.
Sintetizzare in poche righe la carriera di Moroder è impossibile. Impossibile non citare il lavoro svolto con la regina della Disco, Donna Summer, con cui ha dato vita a una longeva collaborazione artistica ricca di successi del calibro di “Love To Love You Baby2, “The Hostage” e “I Feel Love”.
“Approfitto di questo lungo momento di pausa per lavorare”, ha detto Moroder, “sto curando gli ultimi dettagli di alcuni brani per la colonna sonora del remake del film “Top Gun”, che si intitolerà “Top Gun: Maverick” e la cui uscita è stata rinviata a fine anno. E poi sto lavorando a due canzoni per i Duran Duran, che avevano in programma una grande rentrée per la prossima estate ma che hanno anche loro dovuto rinviare a chissà quando”.
La carriera di Moroder è legata anche al mondo sportivo. Il musicista ha composto le sigle e gli inni di numerose manifestazioni sportive, come le olimpiadi di Seul (il brano “Hand In Hand”) e i Mondicali di calcio di Italia ’90 (la celeberrima “To Be Number One”, che in italiano è diventata “Un’estata italiana” con Edoardo Bennato e Gianna Nannini).
“Sapere di non poter uscire”, ha proseguito Moroder nell’intervista al quotidiano “Alto Adige”, “è davvero triste. Anche se io posso godere della compagnia di mia moglie Francisca e di mio figlio Alex, che di solito vive a Parigi ma che ora è qui con noi. Oltre ad alcuni eventi che ho dovuto cancellare e a un rallentamento di tutto il lavoro, mi è dispiaciuto ovviamente anche non poter venire a Bolzano per il musical delle VBB. Quel titolo, “I Feel Love”, mi riportava fra l’altro proprio al mio primo successo, arrivato a fine anni Settanta con la voce di Donna Summer. Mi consola il fatto che c’è tutta l’intenzione di non cancellare lo spettacolo e di riproporlo fra un anno. Sperando che questo incubo finisca e che io sia abbastanza in forma per essere presente”. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti tra cui Barbra Streisand, Britney Spears, Chaka Khan, Janet Jackson, Nina Hagen, gli Sparks e i Daft Punk.
Alla musica e alla carriera di Giorgio Moroder sono dedicati ampie pagine del libro “La Storia della Disco Music” (Hoepli), scritta da Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano . Gli autori, infatti, lo hanno più volte intervistato, così come hanno raccolto le voci di musicisti e artisti a lui vicini, da Donna Summer, Harold Faltermeyer, Pete Bellotte a Amii Stewart che ha firmato l’Introduzione, e nel libro ne restituiscono il pensiero e lo straordinario percorso artistico, fino a oggi. Moroder, che compare sin dall’introduzione, vive in tutte le dieci sezioni del volume e ritorna fino alle righe della postfazione (firmata Mario Biondi), è al centro del capitolo Eurodisco.