Il 23 aprile è un giorno speciale per la Società Italiana degli Autori ed Editori, che nasceva proprio in quella data nel 1882. Questa importante ricorrenza coincide anche con la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore da quando l’Unesco ha deciso di celebrare proprio il 23 aprile il ruolo del libro come potente strumento di diffusione e di conservazione della cultura e di sottolineare l’importanza della protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright, nonché il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità.
Nel nostro Paese, dunque, il 23 aprile assume un’importanza fondamentale per la tutela del diritto d’autore proprio perché, 138 anni fa, veniva fondata a Milano la Società Italiana degli Autori, che successivamente sarebbe diventata l’attuale SIAE. Ai blocchi di partenza c’era un nucleo molto qualificato di 181 intellettuali, fra i quali ben tre ministri e un bel numero fra senatori e deputati, grazie ai quali la Società assunse immediatamente prestigio e rilievo nel mondo degli addetti ai lavori.
Attualmente la Società Italiana degli Autori ed Editori è al sesto posto della classifica mondiale delle società di collecting, come confermato dai dati del Global Collections Report pubblicato da CISAC (Confédération Internationale des Sociétés d’Auteurs et Compositeurs), risultato che testimonia il ruolo di prim’ordine della Società all’interno del network internazionale.
“Oggi come non mai è cruciale il ruolo della SIAE: in un momento come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da coronavirus, in cui tutti dobbiamo restare in casa per salvaguardare noi stessi e la collettività, le opere dell’ingegno, come musica, libri e film, ci danno conforto. Che vita sarebbe senza questo immenso patrimonio culturale? – ha commentato il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol – Dunque questa emergenza è anche un’occasione per tornare a riflettere sull’importanza di tutelare e diffondere la creatività per la crescita personale, culturale e civile”.
“Eppure, il rischio è di assistere all’incredibile ingiustizia per cui i giganti del web continuano a guadagnare cifre miliardarie sulle spalle dei creativi, che in questa difficile circostanza sono duramente colpiti a causa dell’emergenza sanitaria. Rinnovo perciò il mio appello al Parlamento italiano affinché anche nel nostro Paese venga recepita al più presto la Direttiva Copyright. È una questione di coscienza e di giustizia e va affrontata al più presto – ha aggiunto Mogol – Senza diritto d’autore, che è il diritto del lavoro quotidiano di chi crea, la cultura muore, e con lei muore anche la nostra identità”.
“L’evoluzione della situazione ha reso necessaria l’adozione di misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria che ha avuto pesanti ricadute su tutto il settore dello spettacolo. La nostra priorità anche durante questo particolare periodo è dunque stare vicino a tutti i nostri associati, garantendo la continuità operativa ma anche fornendo un sostegno concreto – ha concluso Mogol – Non tradiremo mai i nostri valori e ci batteremo sempre per la difesa del diritto d’autore. Accanto a ciò, ci è sembrato doveroso sostenere la proposta del regista Ferzan Ozpetek di dedicare una giornata a coloro che hanno combattuto e continuano combattere il coronavirus in prima linea per ricordare la fondamentale importanza e il costante impegno di chi lavora negli ospedali sottoscrivendo l’appello sul sito www.festadeicamicibianchi.it e lanciando una piattaforma per raccogliere adesioni”.