Una miscela esplosiva di melodie dream pop e ritmiche latine. Dopo “Flores No Mar”, esce oggi su tutte le piattaforme digitali “Soy Lo Que Soy”, secondo singolo estratto da “W”, il nuovo disco di Populous in uscita il 22 maggio per La Tempesta International in Italia e per Wonderwheel Recordings nel resto del mondo.
Il brano vede la collaborazione dei Sotomayor, duo elettronico messicano che incarna alla perfezione il concetto di latin-pop contemporaneo, dove le melodie solari e le percussioni tropicali si fondono con l’elettronica più moderna.
“Soy Lo Que Soy” parla della ricerca del proprio essere, dell’affrontare ciò che si è veramente, accettandolo senza paure. Un cocktail irresistibile che shakera 1/3 di pop psichedelico, 1/3 di bassi dance-hall jamaicani e 1/3 di percussioni latine.
Populous è il moniker dietro cui si cela Andrea Mangia. Producer, deejay, autore di colonne sonore, sound designer per il web, musei e sfilate di moda. Da diversi anni porta alta la bandiera della musica elettronica italiana nel mondo.
Con 5 album all’attivo (il suo esordio risale al 2003 sulla prestigiosa etichetta berlinese Morr Music), nel corso della sua ormai lunga carriera si è guadagnato una lunghissima serie di recensioni entusiastiche non solo fra i media specializzati italiani, ma anche europei e mondiali (Pitchfork, Interview Magazine, XLR8R), imponendosi con sempre maggior autorevolezza come artista trasversale in grado di esplorare con disinvoltura generi musicali diversissimi tra loro, rendendo sempre riconoscibile ogni sua creazione.
Simon Scott/Slowdive, Vasco Brondi, M¥SS KETA (è lui il producer dietro a una hit come “Xananas”), Perturbazione, Teebs, Clap! Clap! sono solo alcuni degli artisti che ha prodotto o con cui ha collaborato. La lista dei grandi festival internazionali che hanno ospitato i suoi set è ancora più lunga e comprende, tra gli altri, SXSW (Austin), Primavera Sound (Barcellona), Eurosonic (Groningen), Tropikali (Amsterdam), Nos Alive (Lisbona), Tropico (Acapulco) e Selvamonos (Lima). In Italia, oltre ad aver vinto nel 2016 il premio di “Miglior artista” all’Italian Quality Music Festivals, non c’è un festival che non lo abbia inserito in line up.
Alla perenne ricerca di quanto ancora non sia stato esplorato e di quali stili non siano già stati mischiati, si aggiunge una capacità straordinaria di saper leggere con largo anticipo le tendenze e gli sviluppi musicali (non a caso nel 2010 vince il “Premio 2061 – La musica elettronica italiana del futuro”). Laureato in musicologia e ascoltatore onnivoro prima ancora che musicista, ha nella curiosità il suo tratto distintivo. Lo potreste tranquillamente incontrare tanto per strada ad applaudire uno sconosciuto gruppo andino quanto sull’Himalaya armato di microfono a raccogliere field recordings. È proprio questa instancabile curiosità che lo porta a interessarsi a tutti gli aspetti dei suoi lavori: dalle illustrazioni utilizzate per gli artwork, ai visuals, ai video clip. Tutto è parte di una visione precisa, curata nei minimi dettagli. La moda è un’altra sua grande passione (come dimostra la sua coloratissima collezione di camicie e calzini!) e non è un caso se tra le innumerevoli collaborazioni ci siano all’attivo anche quelle con maison come Gucci, Vivienne Westwood ed Isabel Marant.
Se i suoi primi lavori fluttuavano fra indietronica e hiphop, con “Night Safari” Populous si apre ai suoni del mondo: influenze world music (Africa e Oriente in testa) si fondono alla perfezione con l’elettronica di stampo europeo. Dopo una permanenza a Lisbona, nel 2017 arriva “Azulejos”, pubblicato da La Tempesta in Italia e Wonderwheel Recordings nel mondo. Qui l’attenzione si rivolge al Sudamerica e in particolare alla cumbia, che per la prima volta in Italia viene rivisitata in chiave elettronica. Il disco viene suonato da moltissime radio e dj della scena elettronica mondiale, finendo per essere fra i dischi dell’anno di svariati magazine.