Non poteva non arrivare ad Aprile, a ridosso della Liberazione, il nuovo disco di Rocco Rosignoli, “Canti Rossi”. Nella scorsa recensione, mi sono occupato, di una band dal taglio giovanilistico, cioè gli inglesi Bars and Melody, ora mi trovo tra le mani un disco di cantautorato italiano tradizionale. Sponsorizzato anche dall’Anpi di Parma, Rosignoli, utilizzando un taglio anche rock, ci racconta la resistenza e non solo. È un viaggio che parte dall’anarchismo di fine secolo alla guerra di Spagna, dalla Resistenza alle lotte degli anni ’60, dai canti antimilitaristi alla canzone d’autore. Oltre all’inedito “Gappisti”, il disco contiene anche due traduzioni realizzate da Rocco Rosignoli: quella di Grabschrift 1919, epitaffio per Rosa Luxemburg scritto da Bertolt Brecht e musicato da Kurt Weill, e quella di A las mujeres, canto della guerra civile spagnola. Il disco racconta gesta ed utopie di uomini da riscoprire, forse, in questo periodo di divisioni.
La tracklist
- Ballata per Sante Caserio
- Fuoco e mitragliatrici
- Gorizia
- Epitaffio 1919
- Alle donne
- La despedida
- Figli di nessuno
- Fischia il vento
- Bella ciao
- Inno alla patria
- Gappisti
- Per i morti di Reggio Emilia
- Il galeone
- Una cosa già detta
- Rosso un fiore