I suoi reportage si intitolano In viaggio (da casa) con le canzoni.
Il nostro diretur Giancarlo Passarella conosce molto bene questo avvocato, esperto di diritto d’autore e della tutela artistica: sa anche che dentro al suo animo è sempre presente una componente giovanile che lo spingeva a fare il cantautore, ma anche il conduttore radiofonico. Su questi presupposti, una visita al profilo Facebook di Italo Mastrolia è d’obbligo, anche perchè il viaggio nella barese Putignano (cittadina di cui vi propongo lo stemma comunale, proprio della fine del 1800/inizio 1900) ha come colonna sonora il brano Margherita, 1902 degli autoctoni Puntinespansione: si tratta della canzone che chiude il cd Trentenni sofisticati, uscito per la nostra U.d.U. Ululati Records, con le edizioni curate da N.M.L. New Model Label.
Molto interessante è anche l’apporto storico a questo reportage (oltre a quello culturale e toponomastico), perchè si legge …
La canzone “Margherita, 1902” è l’omaggio a una grande donna di Putignano: Margherita Pusterla, di genitori ignoti, era stata trovata “esposta nella ruota” il 2 giugno 1859; il Sindaco Leonardo Romanazzi –che fungeva da ufficiale dello stato civile– le assegnò il nome della protagonista del romanzo omonimo di Cesare Cantù (la nobildonna milanese del XIV sec.). … Margherita si sposò presto con un bracciante (anche lui di genitori ignoti); per poter crescere i quattro figli accettava il sacrificio di lavorare “a giornata” nei campi dei ricchi borghesi. La canzone racconta questa triste storia: il 13 e 14 maggio 1902 partecipò ai moti di Putignano, scoppiati sull’onda delle rivolte di Puglia e Basilicata; i contadini protestavano per i salari bassi e per le condizioni disumane a cui erano costretti dai padroni. La mattina del 14 maggio davanti al Comune di Putignano si riunì una folla di circa cinquemila persone; dopo aver ottenuto la liberazione di un contadino arrestato, la folla si rivoltò contro il municipio provocando la reazione delle forze dell’ordine, che spararono sui lavoratori. Margherita, nel tentativo di salvare i compagni, rimase gravemente ferita; morirà dopo 4 giorni, e il suo corpo fu seppellito di nascosto la notte del 21 maggio (cause di morte falsificate dal medico, amico del sindaco, proprietario terriero e consigliere ed assessore comunale).