La serie è attualmente composta da 4 puntate (per un totale di 8 episodi) rispetto alle previste 8 puntate e ciò a causa della diffusione del Covid-19 che ne ha interrotto momentaneamente le riprese: per questo il finale andrà in onda in autunno.
Pensate che la fiction (con la colonna sonora a cui hanno collaborato Silvia Barbera, Paolo Buonvino e Tony Brundo) si basa su una storia vera, quella del primario Pierdante Piccioni che dopo un incidente ha davvero perso la memoria. Ma dalla lontana realtà siamo passati ad un libro, poi alla fiction ed ora siamo tornati alla cruda quotidianità: infatti il dottor Piccioni è tornato al lavoro ed opera nel lodigiano, tra le zone più colpite dal coronavirus ed appare anche nella fiction.
E poi c’è il nostro Beppe Chierici, ieri splendido attore che si spegne nelle braccia della moglie, chiudendo gli occhi perchè il male qualche volta vince, ma sta a noi saperlo accogliere e rendere umana una vita ospedaliera che altrimenti diventa fredda routine. Quello che invece stiamo vedendo in questi giorni sono splendidi esempi di gente che lavora, magari superando disfunzioni e scarsa organizzazione: ho tanti amici medici che sento quotidianamente, ma che purtroppo non posso (per ora) abbracciare, così come quella mia cugina che fa l’infermiera nel vicentino o mia sorella in una farmacia sondriese. A tutti sono vicino con lo spirito…
Così come i 8.044.000 telespettatori che ieri sera si sono emozionati nel vedere questa seconda puntata di DOC – Nelle tue mani, facendo salire lo share al 29%: la prima parte (quello con Beppe Chierici ha avuto 8.201.000 spettatori ed il 27,05% di share, mentre il secondo episodio ha incollato 7.898.000 spettatori con il 31,16% di share.
In prima visione su Rai Uno, Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction presenta questa fiction prodotta da Matilde e Luca Bernabei, per la regia di Jan Maria Michelini e Ciro Visco, che vede protagonista Luca Argentero, il quale veste i panni del dottor Andrea Fanti, autorevole, sicuro e impeccabile.
A causa di un trauma cerebrale, ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni di vita e, per la prima volta, si ritrova a essere non più il medico brillante di sempre ma un semplice paziente. Ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, raccontata nei libri Meno dodici e Pronto soccorso (Mondadori), la serie racconta la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida