In un mondo musicale ordinato per generi, fa piacere ascoltare la proposta di Tommaso Tam, che si disinteressa di mode e schieramenti e sceglie una propria strada.
Artista bolognese, il nostro con questo “Cosmologico” giunge al quarto album, che arriva a ben otto anni di distanza dal precedente e mantiene inalterate le caratteristiche di essenza musicale, con risvolti estetici di vera bellezza. Raramente con pochi accordi si possono scrivere pezzi irresistibili, ma Tommaso Tam possiede questo dono. Ascoltate “Free Space”, un pop rock elettronico che mescola Electric Light Orchestra e l’ultimo Lucio Battisti, dominato da una melodia che non esce più dalla testa. Molto bello anche il relativo videoclip .
Interessanti anche i testi, pungenti e con un fondo di velata ironia, tipicamente emiliana, verificabili con la marcetta di “Allora amen”, il pop funky dance di “L’ottava nota” che sembra la risposta sarcastica a “La canzone mononota” degli Elio. Ma l’intero disco gioca sull’incrocio elettronica e pop, ed ascoltando “L’astronave, “Babbo Natale” (evitate di farla ascoltare ai bambini…), vengono alla mente Bluvertigo, la Sintesi e quel tipo di band synth pop italiani dei primi anni duemila.
“Ma le autorità guardano e tremano e ci dicono, lo status quo è in grave pericolo” (“da “Free Space”)
“Cosmologico” è un lavoro ispirato, originale, che svela la personalità matura di un’artista fuori dagli schemi, ma abile nello scrivere belle canzoni.