Un bentrovato a Matteo Pietrobelli ed a Davide Peron: corre voce che abbiate lavorato assieme recentemente e che oggi ci presentata il frutto di questo lavoro …
– Matteo = Bentrovato Giancarlo e bentrovati tutti!
– Davide = Bentrovato a te Giancarlo e a tutti i lettori di Musicalnews! Ciao Matteo! Ebbene si!
Partiamo dall’inizio e ditemi come vi siete conosciuti e che lavoro di preparazione avete fatto per poi andare a girare…
– Davide = Ci siamo conosciuti quando abbiamo girato il trailer dello spettacolo Una calza a salire e una a scendere, lo spettacolo che racconta delle portatrici carniche della Grande Guerra. In quell’occasione la bravura di Matteo non ci ha lasciati indifferenti! Il maggior lavoro di preparazione lo ha fatto Matteo: ci siamo trovati per capire quale fosse l’idea che si voleva mettere in video e dopo un primo brainstorming Matteo ha creato le varie scene, pensato alla scenografia ecc..
Bellissimo il contrasto storico tra i due bimbi in primo piano (cromaticamente protagonisti) e le immagini sullo sfondo, credo relative alla Grande Guerra…
– Matteo = Dal punto di vista tecnico, è stata un’esperienza molto interessante. Avevamo pochissimo budget e pochissimo tempo a disposizione. Abbiamo girato in 9 location, all’interno di Villa Rossi, nel giro di due giorni pieni. Villa Rossi è una location splendida: nel giro di qualche centinaio di metri si hanno a disposizione location diversissime tra loro. É una location di profonda bellezza. L’ufficio tecnico del comune ci ha dato una gran mano per aiutarci a girare li, sono stati eccezionali.
– Davide = … si, le immagini della Grande Guerra le abbiamo avute grazie a Giorgio Dall’Igna, il presidente dell’associazione IV Novembre – ricercatori storici di Schio: sono filmati originali della prima guerra mondiale che possiedono negli archivi. “Il fiore che ho davanti” è semplicemente la bellezza: ciò che i miei figli mi stanno insegnando giorno dopo giorno. La bellezza, la spensieratezza che portano inevitabilmente a vedere la fortuna di essere qui. C’è sempre una scelta alternativa al male. I bambini lo sanno bene.
– Davide = E’ il secondo singolo estratto del mio ultimo lavoro discografico, Inattesi. Questo disco è stato per me un album davvero speciale, possiamo dire inatteso. Sotto molti punti di vista. Uno di questi è il grande apprezzamento che ha avuto dalla critica ma anche dai non addetti ai lavori. Questo ultimo singolo vuol essere un regalo, una sorta di ringraziamento a quanti hanno lavorato al disco. Una delle mie prime dichiarazioni in merito è stata .. Le canzoni sono nate dalla meraviglia e dall’incredulità che regala un figlio, che sia atteso o meno. Ogni bambino è una vita unica che merita dignità..
Matteo, hai collocato Davide in momenti diversi in location differenti … la grotta, ma anche la stanza con la culla …
–Matteo = Ho visitato più volte la villa, anche con i tecnici del comune, per studiarne l’impianto elettrico, la posizione e l’intensità della luce del sole ad ogni ora, le inquadrature, etc.. etc .. Durante la fase di scrittura della storia, ad ogni verso, ad ogni pausa, era stata associata un immagine. A questa corrispondevano costumi, oggetti di scena, set, personaggi, luci, colori e movimenti di camera. Credo che nemmeno Davide se ne fosse reso conto, fino all’arrivo sul set. Questa buona pianificazione era necessaria per avere una base di partenza, che poi abbiamo modificato a seconda delle necessità della piccola Anita, o di idee ulteriori che ci sono venute sul set. Finita la pianificazione, ho fatto il giro di tutti i negozi vintage, gruppi teatrali, amici e parenti che potessero prestarci gli oggetti di scena. Villa Rossi è splendida, ma è completamente vuota: ogni tavolo, ogni luce, bambola, candela, libro, tappeto, tenda.. tutto doveva essere recuperato e portato li. È stato un processo molto complesso.
Il videoclip servirà ad attirare altra attenzione sui vostri ruoli nella musica, ma cosa vi augurate che il pubblico pensi del videoclip nella sua interezza? E la stampa?
– Davide = .. credo che il lavoro stupendo fatto da Matteo parli da solo senza che debba aggiungere io qualcosa in più. La stampa poi saprà darne il giusto spazio, quello che merita!
– Matteo = Spero lo apprezzino e che apra le porte ad altri progetti video. Amo molto il mio lavoro, ma purtroppo è un ambiente dove è abbastanza complesso lavorare costantemente, e avere budget che lascino piena libertà di creazione. È un linguaggio estremamente sottovalutato ed alcune esigenze tecniche sono difficili da spiegare al cliente. Nel video tutto racconta. Vorrei riuscire a lavorare a progetti che permettano di sfruttarne a pieno le potenzialità. Finora l’estero è sempre stata la risposta, ma spero pian piano di riuscire a costruire qualcosa di concreto anche a casa mia.
Non posso che chiedervi come state vivendo questo particolare momento: la vostra quarantena è triste, riflessiva, lavorativa?
– Matteo = Sto passando le giornate a cucinare. Meglio di così, cosa ci può essere?
– Davide = Questo momento è davvero particolare, ci costringe a fermarci, capire che siamo esseri tanto fragili. E la fragilità, per me, è una bellissima parola. Io sto da sempre vicino ai più fragili, quotidianamente e ciò che mi insegnano non è scritto abbastanza nei libri. Soprattutto in questi momenti le persone che seguo nel mio lavoro di educatore di comunità, mi stanno insegnando quanto devo stare attento io ad avvicinarmi a loro, quanto non siamo onnipotenti ne tanto meno custodi di chissà quale potere, ma siamo tutti esseri fragili, in stretta relazione gli uni gli altri e per questo quanto dobbiamo averne rispetto. La Musica è sempre il mio filo conduttore, in ogni momento.