Our sound looks like an atomic bomb ..
Così si presentano (sul loro profilo Facebook) i Partinico Rose: potresti pertanto accusarli da subito di malcelata presunzione, ma intanto il loro cd gira sul mio lettore, favorendo l’evoluzione del nostro giudizio verso l’ostentazione di un pollice all’insù. Non sono presuntuosi, ma convinti delle loro capacità e di aver stampato un signor disco.
Parodiando il titolo del cd, direi che le loro canzoni (a tratti post punk, velate di gothic, ma financo dark wave) sono un toccasana per il nostro stato di tristi ed ‘ncazzati frequentatori di questo mondo.
Indubbiamente se avessero avuto l’aiuto di un produttore discografico (e di un buon grafico), il risultato finale sarebbe stato ancora più eccellente: fa tristezza dover infatti classificare Songs for sad and angry people fra le autoproduzioni, perché purtroppo non compare da nessuna parte il nome e/o logo di una etichetta o di un editore blasonato! Ed è un peccato, perché le 10 canzoni sono di buon lignaggio e non avrebbero sfigurato se inserite nella produzioni di qualche artista straniero, magari accasato con una major.
Il package di Songs for sad and angry people non è all’altezza della musica: troppo scontata quella foto in copertina ed un buon booklet avrebbe giovato alla causa: rimane la bontà e la grinta del suono, dimostrazione tangibile che la band di Ragusa va annoverata tra le migliori produzioni underground del periodo. Basandosi su una campagna di crowdfunding, i Partinico Rose hanno partorito questo loro primo album, anticipato dal singolo Slave of time. guardatevi il videoclip, in cui la band ha scritto la sceneggiatura, affidandosi al regista Emanuele Torre, aiutato da Graziano Molino:
I
Track list di Partinico Rose – Songs for sad and angry people:
– Slave of time
– Misanthropy
– I am looking for a job
– Don’t leave me alone
– The story of cancer
– The end of summer
– Mistakes in my heart
– Rehab from you
– The revenge
– Could you share ny pain