La Massacre Records è un’etichetta tedesca fondata nel 1991 che con il tempo è diventata punto di riferimento per la scena Metal internazionale. Non siamo certo ai livelli di una indie-major come la Nuclear Blast, ma l’etichetta è sicuramente di primo piano. Nella sua quasi trentennale attività ha prodotto gruppi importanti come King Diamond, 69 Chambers, Ancient Rites, Assassin, Illdisposed, Crystal Eyes, Heavenwood, gli italiani Highlord oppure i Saviour Machine. Ciò che caratterizza la Massacre Records è l’estrema varietà della sua offerta musicale. Il che è un atout essenziale e qualitativo di non poco conto. Oggi vi presentiamo quattro release uscite nelcorso degli ultimi mesi.
Damnation Hammer’s “Unseen Planets, Deadly Spheres”
Dalle nebbiose terre d’Albione ecco giungerci i Damnation Hammer’s. Si sono formati nel 2007 per esordire nel 2012. “Unseen Plants, Deadly Spheres” è il loro secondo album registrato con la seguente formazione:
Tim Preston (chitarra e voce)
Ady Farnell (chitarra)
Jamie Fowler (basso)
Gary Bevan (batteria)
Un gruppo certamente non prolifico. Che genere fanno i Damnation Hammer’s? Propongono una varietà di suoni il cui perno centrale è l’immortale Doom Metal dei padri fondatori Black Sabbath. Su questo sostrato incorporano riferimenti che vanno dai Celtic Frost ai Paradise Lost degli anni novanta. Quindi un sound cupo, oppressivo, con un groove impressionante e dotato di atmosfere strane vagamente psichedeliche. Un album d’impatto e che necessita di ascolti ripetuti poiché il Doom è un genere musicale da assaporare a poco a poco senza fretta capendone lo spirito più recondito. Mi sono garbati.
Ivory Towers “Stronger”
Arrivano dalla Germania e sono un nome di spicco della scena Progressive Metal di quel paese. Sono attivi dal 1996 e provengono dalla città di Kiel. Anche questi Ivory Tower non sono molto prolifici. Appena 5 album fino ad oggi… L’album di esordio si intitolava “Ivory Tower” del 1998. L’attuale formazione responsabile del nuovo album “Stronger” è la seguente:
Thorsten Thrunke (batteria)
Sven Böge (chitarre)
Björn Bombach (basso)
Dirk Meyer (canto)
Frank Fasold (tastiere)
Il gruppo si colloca come momento di incontro e fusion fra un Power Metal tipicamente teutonico ed un Progressive Metal dalle grandi armonie. L’incontro è riuscito alla grande poiché i cinque componenti degli Ivoy Tower sono dei signori musicisti. Si nota ascoltando i 12 brani di “Stronger” (per un totale di un’ora e 16 minuti di musica!-nda) che qui abbiamo a che fare con signori musicisti. Gli arrangiamenti denotano grande virtuosismo e gusto per soluzione piacevoli. Gli intrecci chitarra e tastiere sono molto belli. Si sente, fin dall’opener “The Offer”, un gran lavoro di composizione e costruzione. Nulla è lasciato al caso proprio perché è evidente l’anima Progressive che non da adito a soluzioni di scarso livello. Un gruppo di grande spessore artistico in grado di divertire l’ascoltare in virtù di una prestazione notevole e faconda…
Paragon “Controlled Demolition”
I lettori di MusicalNews conoscono già i tedeschi Paragon in quanto abbiamo pubblicato qualche anno fa la recensione del loro album datato 2012 “Force of Destruction”. Nel 2016 hanno pubblicato “Hell Beyond Hell”, mentre nel 2019 è il turno di “Controlled Demolition”. Qualche breve nota biografica sui Paragon. Il gruppo nasce per opera del chitarrista Martin Christian (o Martin Wobcke nei credit – nda) nella prima metà degli anni novanta. Da allora la band inanella un consistente numero di album (dieci per l’esattezza) e 4 EP. Riesce a suonare con nomi di primo piano e fa numerose tournée sia in patria che all’estero. Quello che fino ad oggi ha frenato una maggiore affermazione del gruppo è l’incostanza della formazione. Attualmente la line-up ufficiale dei Paragon è un quintetto:
Andreas Babuschkin (canto)
Jan Bertram (chitarre)
Günny Kruse (chitarre)
Jan Bünning (basso)
Sören Teckenburg (batteria)
Rispetto a “Force of Destruction” il discorso, essenzialmente, non cambia. I Paragon sono e resteranno un gruppo di Power/Speed Metal fino al midollo. Infatti, non ci sono molte differenze fra “Force of Destruction” e “Controlled Demoltion”. Si pesta che è un piacere. Le chitarre suonano potenti e la ritmica va spesso sulla velocità sostenuta. Semmai – e mi piace sottolinearlo, il gruppo mi pare ancora più coeso e compatto. Non si sbava di un millimetro. Tutto è regolato con meccanica di precisione tipicamente teutonica. Non passeranno alla storia per aver inventato un nuovo stile musicale, ma quello che fanno lo fanno bene. Eccome! That’s Heavy Metal!
Stormhammer “Seven Seals”
Strani questi Stormhammer… Suonano un Power Metal non convenzionale anche se la base del loro sound è proprio questo genere. Tuttavia, apportano – spesso e volentieri – delle divagazioni sul tema. Durante i loro brani si danno a melodie piuttosto accattivanti oppure subentrano momenti più rough che li fanno assomigliare al Nu Metal utilizzando il growl. Ho notato, non so se erro, alcune rimembranze grunge… Sono davvero poliedrici e ciò permette alla band tedesca di realizzare un album alquanto interessante e ricco di spunti di buon livello. La band nasce ufficialmente nel 1993 e agli inizi hanno cambiato monicker per ben tre volte. Agli inizi si chiamavano Lizard, ma era già in attività una band sempre tedesca dedita al Southern Rock. Poi presero il nome di Steamhammer. Monicker abbandonato in quanto negli anni settanta c’era stata un band con lo stesso nome. Infine Stormhammer. Quello definitivo. La band esordisce nel 2000 con l’album “Fireball”, mentre “Seven Seals” è il loro settimo album a tutt’oggi. La line-up di “Seven Seals” è la seguente:
Matthias Kupka (canto)
Manfred Ewender (chitarra)
Horst Teßmann (basso)
Chris Widmann (batteria)
Sono curioso come si evolveranno…
Sito ufficiale https://massacre-records.com/