Gli Officium Triste sono un’altra band con cui ho una lunga conoscenza che risale ai tempi di quando collaboravo con Metal Hammer. Nel 1998, infatti, recensii “Ne Vivam” il loro album di esordio uscito nel 1997 per conto dell’etichetta tedesca Teutonic Existence Records. Il loro esordio assoluto riusale al 1994 con un demo-tape intitolato tout court “Demo ‘94”. A dir il vero gli Officium Triste erano agli inizi una death metal il cui monicker era Reincremated. Questa band si sciolse e dalle sue ceneri sorse quella attuale. Il gruppo proviene da Rotterdam. La discografia degli Officium Triste è piuttosto varia. Contiene album, Ep, Split e singoli. “The Death of Gaia” è il sesto album della loro discografia. Succede a “Mors Viri” datato 2013. L’album in questione – ossia “The Death of Gaia” – riconferma tutte le qualità del quintetto olandese. La musica è, innanzi tutto, mai parossistica. E’ piuttosto lenta e meditativa. Come una nenia funeraria. Una nenia che invita ad interrogarsi sulle domande principali dell’esistenza umana. E’ una musica, inoltre, che ha un bel retrogusto epico. Le chitarre raramente aumentano di giri. Evolvono su tonalità basse e melodiche. Molto belli i momenti acustici che arricchiscono ancora di più il sound degli Officium Triste. Gli inserti di pianoforte danno un tocco memorabile ai loro brani. Questa è una band che apprezzo molto in quanto fautrice di un sound riflessivo e raccolto. Quasi intimistico. Davvero interessante, fra l’altro, la contrapposizione fra un sound melodico e il death-growl del cantato. Gli Officium Triste sono un gruppo da ascoltare in quanto eseguono un genere musicale – il Death/Doom Metal – lontano anni luce da qualsiasi mistificazione del business musicale dei giorni nostri. Infine, sono dei signori musicisti e qui di musica ce n’è da ascoltare in abbondanza. “The Death of Gaia” è un album che mi sento di raccomandare a tutti quanti intendono ascoltare qualcosa di non convenzionale e uniformizzato.
Tracks-list:
- The End Is Nigh
- World in Flames
- Shackles
- A House in a Field in the Eye of the Storm
- The Guilt
- Just Smoke and Mirrors
- Like a Flower in the Desert
- Losing Ground
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