Bianco, di Marian Trapassi. Il suo quinto lavoro. Vince il Premio Ciampi con il suo secondo lavoro dal nome omonimo “Marian Trapassi”. Siciliana, diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, la cantautrice scrive Bianco in onore del leggendario album dei Beatles, ma riporta il bianco nel suo album, dal colore alle parole che ivi sono contenute. Leggiadra, di classe, sembra muoversi sul cristallo la voce di Marian Trapassi, che si ascolta con quella leggerezza da cantautrice già affermata . Si, perché il primo impatto che dà la sua impronta è quello di familiarità insieme ad un’infusione di tranquillità che si porta in ogni canzone, accompagnata dal pianoforte. Echi di grandi nomi possono ricordare questo timbro, da Simona Molinari a Irene Grandi, fino alla spagnola Bebe. Canzoni più lente ma tutte con testi di un impegno sentito: racconti personali in testi come Mia Madre o Mio Padre, o Siamo come Siamo.
La produzione dei suoni è molto curata, appaiono sfumature di colore inaspettate e bellissime. L’uso della voce, riesce a donare un respiro universale. L’esordio da cantautrice avviene nel 2002 con l’uscita di Sogno verde, maturato dopo un lungo soggiorno a New York. Il disco è prodotto da Simone Chivilò, già chitarrista e collaboratore di Massimo Bubola. Nel 2008 esce Vi chiamerò per nome, lavoro in cui Marian si concentra particolarmente su ritratti e percorsi di vita di donne. L’album vede la collaborazione di numerose cantautrici, tra cui: Syria, Lubjan, Veronica Marchi, Diana Tejera, Valentina Gravili, Mirella Lipari, Emy Berti. Come spiega la stessa Marian : “nella teoria dei colori il bianco è la somma di tutti i colori e l’intero album è una somma d’emozioni”. Bianco parla attraverso metafore di vita, in canzone incantevoli quali Futuro o Solo una Parola.
“Bianco è un album che è nato giorno per giorno, le canzoni sono state scelte con cura e sono quelle che oggi voglio assolutamente raccontare, perché avevo bisogno di tirarle fuori da me.Il titolo è nato da solo, dalla foto di copertina, che è stata scattata da Ray Tarantino, ancor prima di aver scelto come chiamare l’album.La parola ‘bianco’ è ricorrente nei testi, ha tanti significati e simbologie e rimanda anche al famoso ‘White Album’ dei Beatles, band con cui sono cresciuta, e che senza volere ha segnato la mia vita e nutrito il mio amore per la musica.”spiega Mirian.