Da un anno sapevo della lotta contro il cancro al pancreas dell’amico Eduardo Souza Bonadia. Speravo tanto che ce la facesse. Che riuscisse a vivere per continuare la sua preziosa opera di impareggiabile divulgatore di cose metalliche. Invece, sabato scorso è arrivata la notizia sul suo trapasso comunicata da sua moglia Rivia. Mi sono sentito male, molto male. Da quel giorno mi pare che una parte di me sia andata via per sempre. Quanti ricordi mi legano al buon Eduardo. I ricordi di una vita. Entrambi nasciamo negli anni ottanta come fanzinari. Le fanzine autoprodotte sono state un’incredibile palestra professionale e soprattutto di vita. Ci conoscevamo dagli anni ottanta. Tutta una vita. Lui è stata una di quelle figure che hanno fondato la scena Metal brasiliana contribuendo alla creazione di Rock Brigade. Il più autorevole giornale Heavy Metal di tutta l’America Latina. Un giornale partito come fanzine autoprodotta e che ora è distribuito in tutti gle edicole del Brasile! Lui – assieme a Fernando Souza Fihlo – sul finire degli anni ottanta mi chiamarono ad essere loro corrispondente dall’Italia. Incarico che assunsi con grande gioia in quanto mi permetteva di far conoscere in quel lontano paese la nostra scena Metal nazionale. Poi, Eduardo se ne andò da Rock Brigade per fondare Strike Magazine, un altro fondamentale canale per diffondere il verbo del metallo in Brasile. Più di recente aveva messo su una specie di televisione disponibile su Youtube denominata Strike Channel. Fino a qualche tempo fa – quando ancora era in forze – stavamo discutendo come poterlo aiutare dall’Italia. Tutto finito oramai… Purtroppo! Non conoscete la passione con cui Eduardo promuoveva l’Heavy Metal in ogni dove. Una passione che deriva da un vero amore per questo genere musicale. Rafforzato da una lunga militanza a contatto con l’Underground più vero ed autentico. Aveva una conoscenza enciclopedica dell’Heavy Metal. Nulla gli sfuggiva. Era in grado di seguire tutte le evoluzioni storiche del metallo come pochi. E con una passione – lo ripeto – incredibile e potentosa. Aveva un carattere mite e gentile. Disponibile sempre. Pronto a risponderti e a vedere sempre il bicchiere dal lato pieno. Mai sopra le righe. Schivo. Non era nella maniera più assoluta un fanfarone o uno che amva la ribalta. C’è (era, sfortunatamente…) davvero bisogno di persone come Eduardo per far andare avanti il caotico carro dell’Heavy Metal contemporaneo. Ora tutto quello che riguarda Eduardo Souza Bonadia è ancorato al passato. Spero tanto che qualcuno in Brasile porti avanti l’opera di Eduardo affinché non vada persa. Magari fondando una fondazione che abbia lo scopo di promuovere la musica Heavy Metal brasiliana in quel paese e in tutto il mondo. Quanto è difficile per me scrivere queste poche linee per ricordare un grande amico mio con cui abbiamo condiviso decenni di vera e sincera amicizia. Addio mio carissimo amico. Sentirò ancora di più la tua presenza – si presenza – promuovendo a più non posso la nostra musica preferita: l’Heavy Metal. Quell’Heavy Metal che ci aveva fatto conoscere e diventare amici sul vero senso della parola. Ti abbraccio forte forte Eduardo…
Eduardo Souza Bonadia, ricordo di un grande giornalista musicale brasiliano
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