E’ uscito l’album Battito di Mano di Simone Frulio con la Casa Discografica Momo, le Edizioni Musicali Fonoplay e la Distribuzione Digitale Pirames International. Dopo il lancio del singolo Sguardi, l’artista sente l’esigenza di raccontarsi a tuttotondo.
Battito di mano nasce dall’esigenza di mettere in musica emozioni e momenti vissuti. Sono storie scritte nel corso di questi ultimi quattro anni: una vera e propria narrazione di una crescita personale e artistica. “Un progetto per il quale ho lavorato prendendomi il tempo necessario per scrivere, senza fretta, scegliendo parole e momenti giusti per farlo. Un progetto che è frutto della bella collaborazione con Paolo Paltrinieri che, rispettando il mio mondo, mi ha permesso di attingere al suo”.
Battito di Mano è la sintesi di pagine di un diario dove le parole hanno trovato la musica.
L’album Battito di mano si compone di dodici tracce di cui nove sono scritte da Simone. Le emozioni, quelle che smuovono l’anima e che lasciano il segno costringendoci a crescere sono alla base del suo scrivere. L’amicizia, forse più dell’amore, ricorre spesso in ogni sua sfumatura. Battito di mano, che titola l’album, è un inno meraviglioso all’amicizia. La stessa amicizia, nel brano Realtà, viene tradita provocando rabbia e dolore. E non servono parole (#L) è un brano scritto per la perdita di un amico venuto a mancare troppo presto, lasciando un dolore incommensurabile.
Tre brani, invece, sono di altri autori: Paolo Paltrinieri, Sergio Vinci, Ivano Icardi, Giuseppe Cannistraci, Debora Scalzo, Luca Bellesi e Alessandro D’Alessio. Conan ha scritto il rap che lui stesso ha interpretato in Dimmi dove sei.
Sguardi, scritta da Paolo Paltrinieri nel 1996, inizialmente destinata al grande Alex Baroni (che non ha fatto in tempo ad inciderla) è stata un regalo dello stesso Paolo a Simone per questo nuovo viaggio artistico intrapreso.
Adesso
(Vinci-Icardi) è il racconto di una storia d’amore.
Niente di buono
(Cannistraci, Scalzo, Bellesi, Vinci e D’Alessio), racconta di una storia
finita. E’ accompagnata da un video in cui il temporale è metafora della
separazione.
Dichiara Simone: “Il fatto che io abbia deciso di dedicarmi alla musica ha prolungato la mia permanenza in Italia. L’idea post-Laurea è sempre stata quella di partire per gli Stati Uniti per affrontare un anno di cambiamenti, di esperienza fuori casa, arricchendo la lingua e confrontandomi con una delle culture che più amo, quella americana. Attualmente invece, con un disco in uscita, sono convinto nel voler rimanere ancorato alla mia città, Milano, per poter far vivere al meglio le mie canzoni, mettendoci tutto me stesso, come ho sempre fatto. La musica è da sempre stata la mia compagna più fedele e tradirla ora sarebbe stato un errore imperdonabile. Sono pronto a vedere cosa mi riserverà per il futuro: lascia che sia lei a guidarmi, in maniera del tutto spontaneo e naturale”.