Trovare un funk intelligente ed originale non è facile attualmente. Forse i Soulsha di Boston con il loro album “Carry it on” hanno trovato la maniera. Come se fosse piazza Vittorio, questa band, che assomiglia ad una orchestra o band come gli Arcade Fire, esprime il proprio vigore attraverso il funk con elementi scozzesi e senegalesi. Ascoltate canzoni come “Isle of skye reel” o “Rhythm’s in the melody” che mischiano elementi celtici al funk classico. È un album vivace anche con pezzi strumentali che unisce in pochi minuti mondi, almeno in apparenza, molto differenti. In effetti la musica dell’Africa, della Scozia e il funk hanno come obiettivo quello di risvegliare gli animi, quello di unire, e lo si fa non in maniera pasticciata, ma con un amalgama ben preciso, perchè i violini che si intersecano con il basso e la batteria sono una sorpresa. In effetti si tratta di un esperimento ben preciso: quel crossover che spesso si ascoltava nel 2000 con un misto di rock, metal e rap, ora si è evoluto, o modificato, in altro, sperimentando qualcosa di diverso.
La tracklist
- Isle of skye reel
- Carry it on
- Interlude I
- Fetchal
- Come on down
- Interlude II
- Rhythm’s in the melody
- Interlude III
- Standing in the water
- Beatiful line
- Interlude IV
- A’ghrian
- Interlude V
- What a day