Aveva 73 anni e ci ha lasciato ieri, chiudendo gli occhi nella sua città natale Recanati: non era un teorico della musica, perchè aveva un passato come musicista e ben tre album all’attivo per la casa discografica Bentler intitolati Fuori stagione, Generazione improvvisata e Le due foto.
Si dice fosse un po’ pigro e che quindi non abbia avuto quello sprint per tentarla veramente la carriera musicale, fatto che ovviamente comportava tour, promozione, aerei, navi, ore in attesa, palchi dove esibirsi: ma se questa era la sua caratteristica negativa, quella positiva è stata l’intuizione di portare quel mondo che amava a casa sua … se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto…!
Tutto l’anno lavorava alla sua creatura: Musicultura nasce nel 1990 come Premio Città di Recanati, cambia con la denominazione attuale nel 2005 quando si trasferisce allo Sferisterio di Macerata. Il festival è dedicato alle nuove promesse fra i cantautori della musica popolare e d’autore contemporanea. Dal 1996 è affiancato da Lunaria, manifestazione dove coppie di ospiti (uno musicale e l’altro del mondo della poesia, della letteratura e del cinema) si confrontano, discutono e intrattengono il pubblico. Quello che a noi piace di Musicultura, è l’aspetto da talent scout in un ambito chic: chi ci è stato, capirà benissimo lo spirito delle mie parole.
– 2001 = Alessia D’Andrea
– 2003 = Povia
– 2005 = Simone Cristicchi
– 2007 = Pilar
– 2009 = Giovanni Block
– 2017 = Mirkoeilcane
– 2019 = Francesco Lettieri
Nella sezione Premio della Critica, vi sono ancora questi nomi, ma anche Patrizia Laquidara, Acustimantico, Federico Sirianni, Gianluca Massironi, Folco Orselli, Cordepazze, Chiara Dello Iacovo .. ed altri! Abbiamo parlato di Musicultura come la sua perla, ma nella sua collana vi sono altri gioielli, come La Compagnia: una equipe di musicisti, interpreti, attori, video maker, tutti volutamente selezionati nel territorio marchigiano, che negli ultimi anni si è esibita in piazze e teatri con oltre 250 rappresentazioni di spettacoli ideati e diretti da Piero, che raccontano la storia italiana del dopoguerra attraverso il filtro della canzone, con la collaborazione ai testi in alcuni casi dell’amico Carlo Latini.