Con un post sul suo Facebook ha ringraziato tutti i fans che gli hanno mandato gli auguri e l’ha fatto con il suo inconfondibile stile, sarcastico e certosino: prima di lasciarvi alla lettura del messaggio, vi propongo una immagine di Don Backy intervistato dal nostro diretur Giancarlo Passarella. Il programma si intitolava Un ospite al mio tavolo ed era registrato a Firenze presso l’Osteria del Porcellino, programmato da Canale10.. ma era già stato ospite di Passarella in un precedente programma (sempre sulla stessa emittente) che si intitolava Ululati dall’Underground tv show e che puoi vedere cliccando qui ….
Cari amici vicini e lontani, buongiorno. E così, anche senza tanti strombazzamenti da parte dei media, sono arrivato anch’io alla fatidica “O”. In primis, voglio ringraziare mia madre e mio padre, che, nove mesi prima del lontano 21 agosto del 1939, ebbero la benaugurata idea di mettermi in cantiere e quindi al mondo, in quel di Santa Croce sull’Arno, (ore 23 circa).
Spero di aver dato loro le soddisfazioni che da me si attendevano – data la mia scavezzacollagine giovanile – e pur di raggiungere questo obbiettivo, sono riuscito a creare anche piccoli capolavori, grazie alla mia forza di volontà e senza contare su aiuti di potentati politici, economici, mediatici o di altro genere (e semmai qualcuno mi ha “spinto”, lo ha fatto quando ero in discesa). In questo modo però, ho potuto conservare la mia integrità, indipendenza e libertà, anche se questo mi è costato comunque un prezzo. Ciononostante, sono ancora qui, per e con voi.
In secundis, ringrazio il buon Dio, che mi ha concesso di arrivare a questa età veneranda, nelle condizioni intellettuali del tutto accettabili (ricordo a memoria tutti i testi delle mie quasi 500 canzoni e ho appena finito di pubblicare il Cd “Pianeta donna” oltre ai 3 libri: Io che miro il Tondo – Cascasse il Tondo – Sognando, e anche se gran parte del mio futuro e ormai alle mie spalle, altri ne verranno prima o poi….). Fisicamente non mi lamento. Sostengo ancora concerti di circa due ore, con canzoni belle “toste”. Ogni anno ci scherzo su, pubblicando una foto da fusto (non palestrato) fatta in questo stesso giorno, anche perché ho ancora addosso qualche rimasuglio dell’essere stato un giovane canottiere (capovoga nel 4 Con…), che me lo permette senza troppo sfigurare. La voglia di giocare (nonostante l’età) è ancora tanta e si integra perfettamente con il mio spirito e il mio motto: “Noi vent’anni, li abbiamo nel cuore”.
In terzis, ringrazio la mia famiglia, mia moglie, che mi è stata vicina e sostenuto come meglio non avrei potuto chiedere, e mio figlio (mio primo fan), per l’ottima riuscita, sperando che quando avrà la mia età, potrà dire le stesse cose. In quartis, ringrazio voi tutti, presenti e assenti e tutti coloro che mi vogliono e mi hanno voluto bene, creduto in me e apprezzato le cose che ho inventato, grazie alla mia Fantasia e Creatività, ottenute con le sole capacità di autodidatta non acculturato, se non Sulla Strada. E’ unicamente a voi e a nessun altro, quindi, cui debbo l’essere arrivato dove sono. Poco o tanto che sia. Vi amo. Don