Potrebbe essere la spiaggia del comune di Montesilvano (Pescara) a ospitare la tappa abruzzese del Jova Beach Party di Jovanotti. La data ipotizzata è quella di sabato 7 settembre. Si profila dunque una soluzione per lo svolgimento in Abruzzo del Jova Beach Party, dopo l’annullamento della data di Vasto, prevista per il 17 agosto.
Sfumata invece la possibilità di ospitare l’evento a Pescara. “Il manager di Jovanotti, Maurizio Salvadori”, hanno spiegato il sindaco di Pescara, Carlo Masci e l’assessore ai Grandi eventi, Alfredo Cremonese, “ha fatto sapere che, seppur la zona spiaggia della Madonnina può risultare idonea, esistono criticità logistiche non superabili che, unitamente alla vicinanza dell’area protetta del fratino, portano purtroppo ad escludere di poter suonare lì”.
In Abruzzo ancora non si placano le polemiche per le mancate autorizzazioni arrivate per consentire lo svolgimento di quello che è sicuramente l’evento live dell’estate. Ostilità, denunce da parte degli ambientalisti e veti incrociati hanno impedito a Vasto di ospitare un evento molto attesi.
“Siamo stati disponibili ad assecondare tutte le richieste della Prefettura di Chieti e a correggere gli errori, assicurare il supporto oltre a dare ogni chiarire per la piena fruibilità e sicurezza dell’evento. Eppure dopo il ‘no’ all’evento che abbiamo ricevuto non riesco ancora a capire perché’ il “no” a Jovanotti a Vasto per un danno non solo alla mia città, ma anche per l’intera provincia e tutta la regione. Una palese ostilità nei nostri confronti”, ha commentato il sindaco di Vasto, Francesco Menna dopo il diniego del prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, a dare il via libera al Beach Tour Party (evento i cui biglietti erano già in vendita da dicembre). Per questa manifestazione “ci ho messo la faccia andando oltre le mie competenze dando una collaborazione proficua con tutti gli enti sovraordinati anche se devo constatare che dall’altra parte non ho trovato la stessa volontà di fare, di dialogare, sempre nel rispetto della legge e della sicurezza”. Il sindaco vastese si è detto a distanza di ore ancora meravigliato parlando della sicurezza invocata dalla Prefettura. “La Trident ha organizzato in tutte le più importanti spiagge italiane questo evento ottenendo con la stessa documentazione, ultimo a Roccella Jonica, non trovando queste difficoltà tanto che l’amministratore ha annunciato che non farà mai più un evento nella nostra provincia”. Menna non ha risparmiato critiche all’indirizzo del senatore Gianluca Castaldi (M5S) che su questa vicenda ha dimostrato “scarsa conoscenza dei fatti e delle più elementari nozioni di diritto amministrativo. Mi chiedo chi lo ha votato avrebbe preferito un rappresentante istituzionale che tutelasse sempre le ambizioni e gli interessi della nostra città che vuol volare alto organizzando eventi mai fatti in Italia e in Europa come questo di Jovanotti”. Il sindaco non ha lesinato a tirare le orecchie contro un tipo di ambientalismo “nascosto dietro sigle associative pressoché sconosciute di persone in cerca di visibilità”. Il sindaco di Vasto ha ringraziato per la vicinanza e la disponibilità dei colleghi amministratori di San Salvo, Casalbordino, Cupello e Monteodorisio che si sono messi a disposizione per contribuire logisticamente alla riuscita del Jova Beach Party.
Intanto la Procura di Vasto ha aperto un fascicolo sulla vicenda del concerto saltato sulla spiaggia di Fosso Marino. Si tratta di un atto dovuto dopo le varie denunce e, per il momento, in attesa delle indagini, non risultano né indagati né ipotesi di reato. Il fascicolo è per ora intestato ad “atti relativi” dopo il parere negativo della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo di Chieti alla tappa del Jova Beach Party.
Amareggiato Jovanotti. “Non siamo hooligan che dove vanno distruggono tutto. Noi siamo diversi, dove andiamo costruiamo, rispettiamo l’ambiente, i luoghi e le persone. Lasciamo i luoghi più puliti di come li troviamo” ha detto Jovanotti davanti agli oltre 25 mila spettatori che hanno partecipato nei giorni scorsi alla tappa di Roccella Ionica.
Jovanotti ha dovuto, in questi mesi, fronteggiare gli attacchi degli ambientalisti (nonostante il tour gode del patrocinio del WWF) che lo accusano di distruggere i delicati equilibri di flora e fauna nelle zone scelte per i concerti, nonché la polemica con Reinhold Messner per la data a Plan de Corones. E la cancellazione di Albenga (in parte risarcita con la nuova data annunciata per il 21 settembre a chiusura del tour all’aeroporto milanese di Linate) per cause di forza maggiore. Ma su Vasto rimane l’amaro in bocca: “JBP è un luogo sicuro, la sicurezza è sempre stata al primo posto, ma a Vasto non hanno voluto verificare. A Vasto la commissione ha detto no, a prescindere. Non ci sono ragioni oggettive”, ha scritto l’artista, “le centinaia di documenti prodotti non sono stati esaminati e nessun riscontro è stato dato alle migliaia di testimonianze relative alle 9 tappe già fatte. Non sono mai state interpellate le prefetture che si sono complimentate con noi per il lavoro svolto fino a ora”.