Sono passati ormai tanti anni dal primo singolo, ma Tony Hadley non smette di mescolare con sapienza la formula che ha conquistato legioni di fan per la sua produzione con gli Spandau Ballet e solista: romanticismo e ammiccamenti sexy, divisi con equanimità tra le note languide di un pianoforte e il ritmo irresistibile di una poderosa sezione fiati. E ieri sera, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, in occasione del Roma Summer Fest, un pubblico di età variegata ha mostrato di gradire ancora moltissimo.
Con un palco assai affollato, con la Pop O’rchestra diretta dal Maestro Gerardo Di Lella, Tony ha mostrato di avere ancora una delle voci più graffianti e potenti dell’universo pop – basti vedere a che distanza tiene il microfono dalla bocca – e la capacità di sedurre.
La data di Roma è stata un evento unico. Si è ripetuta la collaborazione tra iul Maestro Gerardo Di Lella e Tony Hadley, dopo il concerto dell’8 novembre 2015 per il Memorial Concert dedicato a Frank Sinatra, uno dei più grandi cantanti americani di tutti i tempi, per i 100 anni dalla sua nascita (12 dicembre 1915). In questa occasione, grazie alla presenza di una poderosa band, con archi e fiati al completo, Hadley ha potuto sfoggiare tutta la sua bravura sia nel suo tradizionale repertorio ma soprattutto in alcuni classici della musica, in cui ha sfoggiato la sua verve da grande coroner.
La serata romana è iniziata subito con l’acceleratore (“Take Back Everything” e “Only When You Leave”) per crescere sempre più in grinta e ritmo. Sono bastate le prime note di “I’ll fly for you” a mandare in visibilio il numeroso pubblico presente. Subito sono seguite a ruota “Skin Deep”, “Killer Blow” e “Round and Rounds”. Tony Hadley è elegante e impeccabile, che passa senza una sbavatura da atmosfere da crooner a quelle di un rhythm and blues serrato. L’ex frontman degli Spandau Ballet incanta senza sforzo quando fa le cover di Percy Sledge (“When a man loves a woman”) e del repertorio di Frank Sinatra (“Fly me to the moon” e “Strangers in the night”), e travolge davvero la platea con classiconi del calibro di “Sunny” e “Bridge Over Troubled Water”, fino alla hit degli Spandau “Through the barricades” fino alla più recente “Tonight Belong To Us”.
Figura di spicco della serata è stato sicuramente il Maestro Gerardo Di Lella, che qualche anno fa ebbe l’intuizione di coinvolgere Tony Hadley in un progetto “Made in Italy” ma decisamente internazionale. Da un tributo a Frank Sinatra si è arrivati a un concerto cucito su misura per Hadley, con arrangiamenti che hanno ridato smalto a brani intramontabili. Ne sono state una prova le versioni di “The lady is a tramp” e “I Get a kick out of you”, sempre dal repertorio di Frank Sinatra, alla ballettiane “Lifeline”, fino a “Bad Bad Leroy Brown” di Jim Croce.
Dal canto suo Hadley è apparso decisamente felice sul palco, tanto da scherzare più volte con il pubblico presente, scatenando anche le grida delle fan quando ha accennato qualche movimento con la mano e ammiccamenti. Il gran finale è con “Everythime”, la sempre irresistibile “True” e l’immancabile “Gold”, che ha portato tutti sotto palco a a celebrare il cantante, che ha poi regalato come bis finale un’immensa versione di “My Way”.
Alla fine c’è stato il doveroso e giusto spazio per tutta la Gerardo Di Lella Pop O’rchestra. Hadley, una volta lasciato il palco, ha lasciato spazio ai bravissimi musicisti che hanno regalato al pubblico una versione di “That’s Life”.