Pubblicato da Filibusta Records, Hand Luggag e è il disco d’esordio di Ajugada Quartet, band composta da Giulia Salsone alla chitarra, Antonella Vitale alla voce, Danielle di Maio al sax alto e soprano e Gaia Possenti al pianoforte. Un progetto in cui confluiscono diverse anime che spaia tra jazz, Latino America e musica africana, con una grande originalità che esce fuotri dagli schemi.Giulia Salsone ci ha raccontato la storia di questo progetto. Ne abbiamo parlato con Giulia Sansone.
Hand Luggage è il titolo del disco: ha un significato particolare per voi?
Hand Luggage è il titolo del brano di Danielle, lo abbiamo scelto perchè richiama un viaggio particolare, un viaggio senza “zavorre”, che rende agile l’esplorazione di un mondo nuovo.
Raccontaci adesso come è nato questo progetto e come avete cominciato a suonare insieme…
Ajugada Quartet nasce circa tre anni fa dall’incontro di quattro musiciste romane con alle spalle già tante esperienze musicali. Gaia e Danielle stavano suonando in duo con un progetto su brani prevalentemente originali, mentre Giulia ed Antonella condividevano spesso palchi e musicisti con i quali collaboravano ma ancora senza realmente incontrarsi. Dopo qualche iniziale esperimento improvvisativo abbiamo appurato che l’alchimia che si creava fra di noi era particolare e unica, cosi è nato il progetto “Il giro del mondo in 10 canzoni” presentato nei Teatri e rassegne Jazz della Capitale ottenendo un ottimo riscontro da parte del pubblico.
C’è un filo conduttore che unisce i brani di questo disco?
Il filo conduttore dei brani è la pura espressione individuale e/o collaborativa di noi 4 compositrici ed esecutrici. In ogni composizione c’è un lavoro comune sull’arrangiamento, la parte più stimolante del lavoro di gruppo, che spesso prende forma durante le sessioni di prova o durante un tragitto in macchina in mezzo al traffico lungo la via del mare, prima di raggiungere la sala di registrazione.
Quali sono le influenze musicali che possiamo trovare all’interno di Hand Luggage?
Abbiamo tutte dei riferimenti musicali ampi e diversificati, non solo verso il jazz, che comunque rimane la nostra base principale per quanto riguarda l’interplay e l’improvvisazione, ma anche con sonorità prive di riferimenti specifici, anzi la scelta di non includere nel progetto la batteria ed il contrabbasso ci ha fortemente spinto alla ricerca di un suono che fosse il nostro punto di forza e che rappresentasse lo stile di Ajugada Quartet.
Testi o musica quale è il punto di partenza dei vostri brani?
L’idea nasce sempre dalla musica, dalla stesura armonica e melodica a cui abbiamo successivamente pensato di inserire il testo che in alcuni casi come nei brani “Swinging Ago” “Eu e o vento” e “Il Regalo” sono stati scritti da amici artisti come: Eleonora Bianchini, Claudia Marss e Giuseppe Ligorio.
Live o studio cosa preferite maggiormente tra questi due aspetti legati alla musica?
Gaia preferisce la tranquillità del lavoro in studio, Antonella e Giulia amano entrambi studio e live, Danielle predilige il live.
Nel futuro invece cosa bolle in pentola: c’è qualcosa in particolare di cui ci vuoi parlare?
Il futuro per Ajugada è continuare a viaggiare anche con inaspettati cambi di rotta prediligendo le performance dal vivo in quanto stimolo alla produzione di nuove composizioni. Attualmente stiamo lavorando all’arrangiamento di alcuni brani originali già eseguiti in altri contesti ma sottoposti al suono ormai caratterizzante di Ajugada.