A quattro anni da “Chi ha ucciso Luigi Tenco?”, Gianluca Gill dà alle stampe “Disco Quantistico”, un disco visionario che guarda soprattutto al futuro e non sempre in maniera ottimistica. Gianluca Gill, che ha registrato questo disco in un palazzo settecentesco catanese, si può, musicalmente parlando, inquadrare bene. Con il suo crossover tra elettronica minimal, aiutato da Tim Gowdy, polistrumentista canadese, e cantautorato italiano, ci propone un disco interessante. Otto canzoni con temi scientifici nel quale l’artista si pone delle domande sui limiti della scienza, sulla gabbia elettronica che potrebbe contenere il nostro cervello e i nostri sogni. Gianluca Gill segue la via del cantautorato alla Battiato, meno rock rispetto ad un Gazzè e più elettronico. Seguendo dei sottofondi anche ambient, Gill, mascherando il tutto con i beat digitali, segue anche la via del Battisti del dopo Mogol. Un disco non complesso, ma di una certa eleganza e che mostra l’anima definita di Gianluca. “Se ci cade il cellulare ci sentiamo male”, è la frase che sintetizza, non questo disco, ma come ci siamo ridotti.
La tracklist
- Come in un disco di Franco Battiato
- Fisicamente
- Cerchi in uno stagno
- Bombe d’acqua
- Le scorie
- The cat is both alive and dead
- Attentato
- Una particella